Treviso urbs picta. Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo: conoscenza e futuro di un bene comune

Treviso urbs picta. Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo: conoscenza e futuro di un bene comune

PATRIZIA BOSCHIERO ROSSELLA RISCICA E CHIARA VOLTAREL 

Sabato 28 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


È un volume collettivo pubblicato dalle Edizioni della Fondazione Benetton con Antiga, a cura di Rossella Riscica (ricercatrice, architetto), Chiara Voltarel (ricercatrice, storica dell’arte).
L’antica consuetudine di decorare le facciate degli edifici ha caratterizzato Treviso così a lungo da farla conoscere come “urbs picta”. Dal 2011 la Fondazione Benetton Studi Ricerche ha avviato su questo fenomeno una ricerca che ha portato, tra l’altro, alla creazione di una banca dati che conserva, su edifici esistenti ed esistiti, tutte le informazioni raccolte attraverso sopraluoghi sul campo, ricerche bibliografiche e archivistiche e un’accurata campagna fotografica (realizzata da Arcangelo Piai e Corrado Piccoli su incarico della Fondazione) sulle testimonianze pittoriche all’interno della cerchia muraria della città; il collegamento tra i dati acquisiti con la ricerca e le cartografie attuali e storiche permette di interrogare il sistema e ottenere varie e interessanti “mappe tematiche”. Questo lavoro sistematico ha permesso di sviluppare una serie di riflessioni, delle quali dà conto il volume Treviso urbs picta, che si apre con un saggio di Lionello Puppi, uno sguardo geograficamente e storicamente ampio sul tema, al quale segue un contributo di Andrea Bellieni che delinea la relazione tra le facciate affrescate e l’evoluzione urbanistico-architettonica della città. Seguono altri tre saggi: uno storico-artistico di Chiara Voltarel, che si sofferma su artisti, tipologie e tematiche delle decorazioni; quello di Rossella Riscica che attraversa le questioni dei degradi e degli interventi di conservazione delle facciate affrescate trevigiane; un excursus di Massimo Rossi sulle guide a stampa di Treviso, in relazione agli edifici dipinti. In chiusura, prima della postfazione di Eugenio Manzato, alcune schede di approfondimento su temi storico-artistici e sulle tecniche dei dipinti murali. Corredano i testi un ampio apparato fotografico, in gran parte inedito, e mappe tematiche di approfondimento, connesse alla banca dati.
Il progetto di ricerca Treviso Urbs Picta, avviato tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, muove dall’identificazione e dallo studio iconografico e stilistico delle facciate di case e di altri edifici affrescati e variamente decorati all’interno della cinta muraria della città di Treviso nel corso dei secoli XIII-XX (includendo sia gli affreschi e i relativi edifici esistenti a oggi, sia quelli documentati ma perduti o parzialmente perduti).
Lo studio sta conducendo a una loro sistematica datazione e catalogazione, che ha naturalmente preso il via da quelle già disponibili per un loro aggiornamento e in vista della costruzione di una nuova mappa topografica (sincronica e diacronica) della città affrescata, in una prospettiva che tenga conto delle diverse fasi storiche, fino alla condizione attuale e alle sue diverse emergenze, oltre che al futuro, con proposte concrete di salvaguardia del patrimonio, attraverso i temi del restauro e della valorizzazione.
L’obiettivo principale è quello di contribuire, con lo svolgimento, i risultati e la divulgazione della ricerca, a una maggiore conoscenza scientifica e a una maggiore consapevolezza civica dei “beni culturali” della città di Treviso e della sua comunità. In questo senso Treviso Urbs Picta si pone anche in continuità con altri progetti di ricerca che la Fondazione Benetton ha condotto in quest’ambito (la città di Treviso) sin dalla sua nascita e che hanno avuto un esito pubblico con seminari e convegni, laboratori, pubblicazioni, mostre.

La presentazione sarà coordinata da Patrizia Boschiero, responsabile delle edizioni della Fondazione Benetton.

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La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi vetusti

La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi

CESARE LASEN E PAOLA FAVERO

Giovedì 26 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Cesare Lasen, botanico feltrino, è stato il primo presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e tutt’ora membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco. Nella sua lunga attività di botanico Lasen ha pubblicato oltre 240 testi scientifici, corollario di una vasta attività accademica e divulgativa. Ma tutto è partito dalle radici di una montagna, il San Mauro, una montagna appartata e silente, testimone della natura meno conosciuta e forse anche più vera. E’ lì che è nato Cesare «a 750 metri di quota sopra il paese di Lasen, in una casa rurale isolata, la più lontana dal paese, senza acqua correre, senza luce elettrica, non c’era la strada che arrivava…».
La sua passione lo porta ad occuparsi di studi ecologici e applicativi, con particolare attenzione ai problemi della tipologia forestale, dei prati e di tutti gli habitat di “Natura 2000”, ma in particolare dei temi connessi alla conservazione della natura e della valutazione della qualità e dell’impatto ambientale. Non si contano a tal proposito le consulenze, le collaborazioni con università, i convegni ai quali ha partecipato, gli studi e le pubblicazioni scientifiche.

Paola Favero è nata a Bassano del Grappa, laureata in scienze forestali, è comandante del reparto Carabinieri per la Biodiversità di Vittorio Veneto. Appassionata alpinista e amante della montagna in tutti i suoi aspetti, ha iniziato ad arrampicare e praticare lo scialpinismo già dall’età di 15 anni, ed è andata sviluppando una parallela attività di scrittrice, collaborando con riviste di montagna e pubblicando vari libri. Dal 1996 è socia Accademica del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

La Fondazione presenta il libro La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi vetusti, scritto a quattro mani ed edito dal Corpo Forestale dello Stato.
Il volume raccoglie i dati di varie indagini naturalistiche condotte all’interno della riserva – che si trova nella parte alta della val d’Ansiei, in comune di Auronzo di Cadore nel bellunese – che costituiscono una prima banca dati sulla ricchezza di biodiversità presente e che verranno poi utilizzate per l’elaborazione di un Piano di Gestione di tipo innovativo. Un’opportunità per conoscere l’area naturale, eredità della Repubblica Serenissima di Venezia che dal 1464 la gestì per ricavarne i pennoni e gli alberi per la sua flotta navale, e che dal 1871 è diventata foresta inalienabile dello Stato Italiano.
Il volume sarà presentato dagli autori, che insieme a Francesco Mezzavilla, faunista, ad Andrea Favaretto, ornitologo, a Fabio Padovan, micologo, accompagneranno il pubblico alla scoperta delle varie specie della riserva, dagli animali e gli uccelli più significativi, ai funghi e al loro significato ecologico.

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A spasso in 3D: Pieve, Tiziano e il Forte

A spasso in 3D: Pieve, Tiziano e il Forte

Mercoledì 25 luglio 2018 ore 18.00

Forte di Monte Ricco – Pieve di Cadore 


Intervengono:

Tullia Zanella, coordinatrice del progetto virtuale al Forte
Erminio Paolo Canevese, coordinatore tecnico – Virtualgeo S.r.l.

Mercoledì 25 luglio alle ore 18.00 al Forte di Monte Ricco verrà presentato il progetto relativo alla valorizzazione digitale del complesso, in relazione a Pieve di Cadore e alla figura di Tiziano Vecellio.

L’iniziativa punta a fornire una guida ai visitatori del Forte, che, attraverso i tablet forniti al momento della visita, possono esplorare i vari percorsi virtuali pensati per loro. Possono quindi muoversi nel virtual tour del Forte, scoprendone la storia tramite video, foto e approfondimenti, o ampliare il focus e passeggiare in 3D per Pieve di Cadore. Da qui si può intraprendere un’altra narrazione che riguarda Tiziano e le vie attraverso cui si diffuse e costruì la sua fama, sia a livello internazionale che locale: si può quindi scegliere di navigare tra le stampe da Tiziano della collezione della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, gli strumenti tramite cui il Maestro usava diffondere le proprie invenzioni pittoriche, che continuarono a essere riprodotte a mezzo stampa per molti secoli dopo la sua morte; o ancora si può decidere di visitare in virtual tour le chiese cadorine che ospitano le opere dei vecelliani, e che  contribuirono alla diffusione dello stile tizianesco.

Molti percorsi, dunque, cui si aggiunge una guida in virtuale alla mostra d’arte contemporanea che si può visitare al Forte, Brain Tooling, a cura di Dolomiti Contemporanee.

L’intero apparato, che oltre all’aspetto culturale e comunicativo raccoglie anche un grande lavoro di conservazione preventiva attraverso sofisticati rilievi dei siti narrati, è stato costituito interamente online, per facilitarne l’aggiornamento ma anche la diffusione internazionale, con l’obiettivo di stimolare la curiosità di potenziali visitatori da tutto il mondo.

In occasione della presentazione del 25 luglio sarà possibile sperimentare le possibilità delle piattaforme create, sia tramite i tablet sia attraverso alcuni visori 3D per la visita virtuale dei luoghi.

Il progetto virtuale è stato realizzato dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, grazie al sostegno della Fondazione Cariverona che ha permesso l’avvio della start up di cui fa parte la Fondazione Museo dell’Occhiale.

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Le stelle di Lorenzo Lotto

Le stelle di Lorenzo Lotto

Martedì 24 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Enrico Maria Dal Pozzolo è professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, dove tiene i corsi di Museologia e storia del collezionismo, di Storia dell’arte veneta e di Metodologia della ricerca storico-artistica. Si occupa specificamente di pittura veneta dal Quattrocento al Settecento. È nei comitati scientifici della rivista «Venezia Cinquecento. Studi di storia dell’arte e della cultura» e della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. E’ stato curatore di importanti mostre sulla pittura veneta.

Il Museo del Prado e la National Gallery di Londra organizzano congiuntamente un mostra dedicata a uno degli artisti più affascinanti e singolari del Cinquecento italiano. I ritratti elaborati da Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1557) si distinguono per la loro invenzione compositiva e la penetrazione psicologica, nonché per la loro rivelazione di una vita interiore inquieta.
Durante la sua vita, ha usato una grande varietà di tipologie. Il simbolismo, evidente o nascosto, dei suoi ritratti e la sua profondità psicologica sono due degli aspetti che definiscono il Lotto.
Un altro si manifesta nell’importanza che dava agli oggetti per definire lo stato, i gusti e le aspirazioni delle persone che immortalava. Oltre al suo ruolo di ritrattista, si dedicò anche alla pittura religiosa.
Fu l’autore delle tre Sacre Conversazioni per le chiese di Santo Stefano, del Santo Spirito e di San Bernardino di Bergamo. Il suo stile fortemente espressivo ed estraneo al classicismo caratteristico dell’espressione del sentimento religioso lo rese un pittore molto singolare per l’epoca.
Nella conferenza di Enrico Dal Pozzolo si introduce in generale la figura e la produzione di Lorenzo Lotto, uno dei protagonisti della pittura del Rinascimento europeo, sulla cui ritrattistica si sta svolgendo una mostra al Prado che poi passerà in novembre alla National Gallery di Londra. Nato a Venezia nel 1480/81, morì a Loreto nel 1556, dopo una vita solitaria ed errabonda, molto diversa – per peripezie e fortune – da quella di Tiziano.

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Musica e danze alla corte di Tiziano- Evento rinascimentale a Pieve di Cadore

Musica e danze alla corte di Tiziano- Evento rinascimentale a Pieve di Cadore

Sabato 14 luglio 2018 ore 20.30

Piazza Tiziano – Pieve di Cadore (presso sala Cosmo in caso di maltempo)


Nell’ambito della quinta edizione del DOLOMITI SUMMER FESTIVAL 2018, Libera Accademia di Roma e l’Università Popolare dello Sport di Roma in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore organizzano un evento rinascimentale a Pieve di Cadore con danze e cori in esibizione, Carocoro – Schola Cantorum della Libera Accademia di Roma – Coro San Leopoldo.

Il tema del Dolomiti Summer Festival per l’estate 2018 è Le tre Esse di una Montagna: La Storia – I Suoni – I Sapori.

La Storia, raccontata da grandi esperti delle realtà locali e dai docenti della Libera Accademia di Roma e dell’Università Popolare dello Sport, ci porterà a rievocare il periodo Rinascimentale (tra musica, danze di corte e scuole d’arte pittorica quale fu quella di Tiziano), il ricordo della fine del grande guerra nel primo conflitto mondiale (concerti e visite nei luoghi e nei musei della grande guerra), rivivere l’arte degli antichi mestieri nel “Viaggio del ricordo” a Valle di Cadore.
I Suoni, suggestioni e bellezza nelle esecuzioni dei gruppi iscritti al Festival, come quelle disegnate dalle Bande e dai Cori partecipanti alla rassegna. Gran parte dei concerti in luoghi straordinari.
I Sapori, quelli speciali di un’eccellente gastronomia locale tra baite e rifugi alpini. Fra le gite in programma, quella particolare agli orti di Vinigo con degustazione offerta dal Ristorante Al Capriolo di Vodo. Il Dolomiti Summer Festival toccherà quindi piazze e chiese, rifugi e teatri per un’esperienza che non sia solo di canto e musica, ma anche di scoperta delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Molteplici sono gli obiettivi della manifestazione:
rigenerare i centri storici e luoghi del Cadore e dell’Ampezzo attraverso percorsi di conoscenza di Arte sia antica che contemporanea; raccontare la storia attraverso parole e canti della tradizione popolare;
scoprire nuove realtà contrapponendo stili e costumi differenti; incentivare la coralità come condivisione e aggregazione.

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Il Fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della Grande Guerra

MAPPE IN GUERRA – Fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della Grande Guerra


INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
presentatazione del curatore Francesco Ferrares

giovedì 19 alle ore 18.30
Palazzo Cos.Mo – Pieve di Cadore


In occasione dei cento anni (1917/18 – 2017/18) che si compiono dall’insediarsi del fronte della guerra italo – austro-ungarica sulla linea del Piave e coll’occasione della pubblicazione di una pregevole Miscellanea di Mappe Militari proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze, pubblicazione voluta e curata da Regione Veneto e Comitato per il centenario della Grande Guerra dell’Università di Padova, è stata realizzata una mostra che illustra le disposizioni degli schieramenti alla fronte attraverso questo materiale cartografico.
La mostra è stata concepita a sezioni modulari, con approfondimenti e complementi, in modo da essere agevolmente trasportata e selezionata in funzione degli spazi disponibili presenti nelle diverse sedi che ne richiedano l’allestimento temporaneo (scuole, mausolei, sale comunali, etc.).
L’intento dell’esposizione è quello di portare il visitatore all’interno del paesaggio di guerra attraverso lo strumento cartografico, mettendolo in relazione con testimonianze fotografiche e memorie dei protagonisti. Si spera di far capire il senso della cartografia militare, l’importanza dell’informazione spaziale e soprattutto le possibilità offerte e concesse da questi strumenti in quell’epoca. Attraverso un’analisi sintetica, in pillole, che si snoda attraverso i vari pannelli, si dovrebbe comprendere l’efficacia della simbologia, l’uso del colore e la tecnica di aggiornamento continuo coi rischi che tale acquisizione comportava. Si spera inoltre di trasmettere l’importanza di tale strumento nell’illustrare un’informazione esauriente delle disposizioni avversarie per mantenere un equilibrio strategico e tattico durante lo svolgimento dell’evento bellico.

 

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Verso la sorgente - A piedi lungo il Piave

Verso la sorgente – A piedi lungo il Piave

EDOARDO FRASSETTO E DANIELE PAVAN 

Venerdì 13 luglio 2018 ore 21.00
Serra del giardino di Palazzo Lazzaris – Perarolo di Cadore


Verso la sorgente – A piedi lungo il Piave

A metà tra racconto di viaggio e momento di riflessioni personali sulla natura e sul rapporto dell’uomo con essa, “Verso la sorgente” è il resoconto della camminata, fatta nel 2010, di tre ragazzi trevigiani, Edoardo Frassetto, Furio Nave e Antonio Stevanato, lungo il corso del Piave, dalla foce a Cortellazzo di Jesolo fino alla sorgente sul Monte Peralba a Sappada. L’obiettivo di questo “pellegrinaggio” era ed è quello di sensibilizzare sulla creazione di una pista ciclo-pedonale lungo il fiume sacro alla patria. E’ stata l’occasione inoltre per riscoprire la bellezza di un ambiente che, sebbene martoriato, presenta ancora squarci di una bellezza mozzafiato, e per incontrare sulla strada persone che hanno lasciato un ricordo di sé nei tre camminatori. Questo libro vuole inoltre essere la testimonianza che un turismo diverso e sostenibile è possibile, con ricadute positive sull’economia locale e sul territorio, e che il cammino, inteso come pratica naturale e stile di vita, ha un ruolo fondamentale per il benessere della persona. Camminare è terapia dallo stress quotidiano e dalla negatività di una società spesso lontana dai bisogni dell’uomo.

Il libro è stato stampato in mille copie da Grafiche Antiga, è stato auto-finanziato dall’autore ed è disponibile scrivendo alla mail frassetto.edoardo@gmail.com, alle presentazioni che si susseguiranno (le date saranno aggiornate sul blog edoardofrassetto@blogspot.it) e in alcune librerie (Lovat di Villorba, Zanetti di Montebelluna, Moderna di San Donà di Piave) e su amazon.it.
Nel libro sono presenti alcune foto della fotografa Anna Carmignola, che ha partecipato alla camminata in quattro tappe, e illustrazioni di Margherita Baccega, che ha curato anche il lavoro grafico del libro.
La prefazione è di Alessandro Marzo Magno, giornalista e autore di “Piave – Cronache di un fiume sacro”, testo importante per la conoscenza di questo fiume.

Edoardo Frassetto nasce a Treviso nel 1974. Per anni collabora con Il Gazzettino, Altreconomia, Rockerilla e con Rootshighway.it. Dal 2009 scrive di musica, viaggi e attualità nel suo blog personale edoardofrassetto.blogspot.it. Nel 2016 pubblica Massimo Volume, il suo primo romanzo, scritto a vent’anni e rivisto a quaranta.
Nel tempo libero coltiva e condivide con la sua famiglia la grande passione per la musica, i viaggi, i libri e la montagna. Colleziona taccuini e gli spiace non avere una bella grafia. Attualmente lavora presso la Biblioteca di Spresiano, in provincia di Treviso.

Daniele Pavan, nato a Spresiano nel 1954, si è laureato in Lettere con indirizzo storico all’Università degli Studi di Padova con il Prof. Angelo Ventura. Dai primi anni ’80 dirige la Biblioteca Comunale di Spresiano. La storia di Botolo Lazzaris è stata da sempre al centro delle sue ricerche, grazie anche all’incoraggiamento e sostegno di Fiorello Zangrando. Nel 2015 è stato insignito del premio “Civilitas” per la sezione “Civiltà nella comunità” conferitogli dall’Associazione Dama Castellana con il patrocinio del Comune di Conegliano e della Provincia di Treviso.     

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La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

ALESSANDRO CABIANCA 

Musiche con Oliviero De Zordo e Veronella Daniele

Giovedì 5 luglio 2018 ore 21.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

La nascita della poesia nelle lingue volgari dell’Italia, con la Scuola siciliana prima e il Dolce stil novo poi, ha un fondamentale precedente nella poesia dei trovatori. Cabianca, partendo dai testi riportati nel Novellino provenzale, che descrive le vite dei più illustri trovatori dell’Occitania, traccia il percorso della poesia provenzale in Italia nella prima metà del 1200. Nel Novellino troviamo brevi racconti scritti in provenzale da Uc de Saint Circ, Michele de la Torre e altri, tradotti da Giovanni Galvani e pubblicati da Gaetano Romagnoli nel 1870 da Cabianca riproposti in lingua attuale per far conoscere aneddoti, curiosità, avventure, disavventure intorno alla diffusione della poesia provenzale oltre alla concezione della vita e dell’amore nelle corti del tempo. Questa poesia sta alla base del fiorire poetico nelle lingue volgari anche in Italia nei secoli XIII e XIV. Cabianca parlerà della diaspora dei trovatori per le corti d’Europa, dei Malaspina, del Monferrato, degli Este e in particolare degli Ezzelini, a Verona, Padova e Treviso, dopo la devastante crociata contro gli albigesi voluta dalla Chiesa e guidata dai baroni della Francia settentrionale e dei contatti tra i Provenzali e la Magna curia di Federico II, il primo formarsi di una poesia in una lingua volgare italiana, il siciliano.

Alessandro Cabianca, drammaturgo, saggista e poeta.

Ha pubblicato varie raccolte di poesia, un romanzo, tre tragedie, Medea, Clotennestra e Antigone, il dramma Torquato Tasso, la fiaba in versi I musicanti di Brema, musicata da Matteo Segafreddo, con cui ha scritto Armonie d’insieme. Poesia e musica dal mito al ’900 Cromatismi contemporanei. Una terza dimensione poetico-musicale. Cura la Collana di Poesia L’oro dei suoni. Ha fondato il Gruppo 90-ArtePoesia e il P.I.P. (Pronto Intervento Poetico). www.mitopoiesis.com.

 Oliviero De Zordo, pianista, organista, polistrumentista e compositore, originario di Cibiana di Cadore, vive a Padova, dove è stato già docente di ruolo in discipline compositive nel locale Conservatorio e in precedenza in quello di Venezia. Ha al suo attivo, oltre all’attività didattica, numerosi concerti nei quali alterna a brani d’autore e a trascrizioni, sue nuove composizioni ed improvvisazioni emozionali e tematiche, anche proposte dal pubblico. Si avvale inoltre delle nuove tastiere digitali fin dagli anni ’80 che gli consentono di esplorare e ricercare tutte le possibili ambientazioni sonore per ottenere impasti timbrici originali e raffinati. Ha costituito “Il Convivio Musicale”, gruppo specializzato nell’esecuzione di musiche dal medioevo al primo Barocco e l’”Ensemble Kaleidos” per il quale tuttora compone ed arrangia brani di vario genere. Le sue composizioni, un centinaio, spaziano dalla tradizione alla musica elettronica d’avanguardia in un progressivo affinamento formale e stilistico.

Veronella Daniele si è formata musicalmente presso i Conservatori di Venezia e Padova titolandosi in Pianoforte, Didattica della musica, Flauto Dolce e abilitazione all’insegnamento. Ha proseguito l’attività di docente con esperienza dalla scuola materna alla scuola superiore orientando allo studio in Conservatorio vari allievi. Ha cooperato per l’allestimento di spettacoli teatrali con la realizzazione di coreografie, basi e arrangiamenti musicali. Ha svolto in parallelo attività concertistica in varie formazioni rinascimentali e barocche. Collabora con la SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale) quale membro del direttivo e presidente per più mandati della sezione di Padova dalla sua costituzione (1983), organizzando eventi, corsi e seminari di formazione e aggiornamento.

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Al via la seconda edizione di Boschi di carta

Al via la seconda edizione di Boschi di carta



La seconda edizione di Boschi di carta, la fiera dell’editoria indipendente che caratterizza le proprie pubblicazioni con l’attenzione verso il paesaggio, la montagna e il mondo dell’infanzia, si terrà dal 20 al 22 luglio 2018, sempre nella piazza storica di Pieve di Cadore, ripetendo il format dello scorso anno.

La Fondazione Benetton presenterà il volume legato al Premio Internazionale Scarpa per il giardino, assegnato quest’anno al sito archeologico irlandese di Céide Fields.

La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione di un film e dall’esecuzione di musiche irlandesi.
Il marchio di abbigliamento sportivo Montura propone la riedizione di La montagna presa in giro di Bepi Mazzotti con presentazione di Mauro Corona. La casa editrice Nuovi Sentieri Fotografare il Cadore, presenterà una raccolta delle vecchie immagini d’epoca di Giacomo Riva, il pioniere della fotografia in Cadore. Le molte riproduzioni inedite ne faranno una pubblicazione di grande interesse per storici e per appassionati di fotografia.

Tra gli eventi collaterali si citano due mostre, la prima ospitata al Palazzo Cos.Mo, Mappe di guerra. Il fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della Grande Guerra: l’esposizione, curata da Francesco Ferrarese e Albino Bondesan, si propone di portare il visitatore all’interno del paesaggio di guerra attraverso la cartografia militare. Sono riprodotte carte italiane, austroungariche e britanniche realizzate tra il 1917/18. La mostra, voluta dalla Regione del Veneto, è itinerante e nasce in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova. La seconda mostra ospita i libri d’artista realizzati dagli studenti dell’Istituto Catullo di Belluno e sarà allestita nello studiolo della Casa di Tiziano l’Oratore.

Verrà ricordata la figura di Eugenio Turri, geografo veronese, studioso di paesaggio e dei suoi cambiamenti; appassionato di montagne locali e del mondo, che scala e fotografa con grande sensibilità. Il suo interesse per il paesaggio si trasforma in impegno etico e politico testimoniato dalle moltissime pubblicazioni e collaborazioni con case editrici ed istituzioni culturali, con l’intento di indagare il rapporto tra uomo e natura e la missione di portare attenzione verso le diversità del paesaggio per salvaguardarne ogni identità.

L’interesse al mondo dell’infanzia si realizza attraverso un laboratorio di murales diretto dalla maestra Iris Bernard e destinato ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Pieve. Il laboratorio avrà luogo grazie al sostegno di Lookino, la linea di occhiali per bambini. Il muro sul quale i giovanissimi lavoreranno sarà quello della Casa del Volontariato, in piazza Martiri della Libertà e sarà visibile a tutti coloro che la attraversano. Altra iniziativa per i più piccoli è la notte al Forte di Monte Ricco: una notte tra stelle, letture e giochi per un’esperienza indimenticabile.

Anche i commercianti del centro di Pieve insieme all’ASCOM partecipano simpaticamente alla fiera ponendo il ritratto fotografico nella vetrina del proprio esercizio. Le fotografie saranno realizzate da Vito Vecellio e Francesca Casanova, i due fotografi cadorini la cui opera coniuga tradizione e ricerca artistica. Il progetto è denominato Volto pagina e parte del materiale raccolto darà origine a un’esposizione ospitata nei diversi locali pubblici della piazza creando un circuito fotografico.

Il programma sarà completo a giorni e l’evento – ideato da Manuela Da Cortà con la direzione artistica di Roberto Giustiniani Da Re – è curato dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.


programma (scarica il programma in formato pdf)

Venerdì 20 Luglio:

11.00
Presentazione mostra Istituto Catullo
Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore

17.00
Presentazione “La montagna presa in giro”
di Bepi Mazzotti con Mauro Corona e Montura
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

21.00
La filosofia come stile di vita. Presentazione delle riviste e del progetto “La Chiave di Sophia”
con Elena Casagrande, direttrice editoriale della rivista – 
Nodo Edizioni
Sala della Magnifica Comunità di Cadore


Sabato 21 Luglio:

10.00
Presentazione del libro “Diario di un geografo”
di Eugenio Turri. A cura di Francesco Piero Franchi e Umberto Olivier – Cierre Edizioni
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

11.30
Presentazione e-book “L’emancipazione finanziaria femminile” di Silvia Da Pra
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

15.00
Presentazione del libro “I 7 cavalieri”
a cura di Martina Zanusso ed Alessandra Seganfreddo Eurocromlibri Zanotto Editore
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

16.30
Arturo Frova, “Chiese Gotiche Cadorine”
con introduzione di Giandomenico Zanderigo Rosolo e “Fotografare in Cadore, Viaggio nella memoria attraverso le immagini dei fratelli Giacomo e Cesare Riva” a cura di Bepi Pellegrinon – Nuovi Sentieri Editore
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

18.00
Presentazione del libro “Terrazze delle Dolomiti”
di Maria Novella Batini e Cesare Moroni – Moroni Editore
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

20.00
Al calar della notte… “Notte al Fort…issima”.
Un viaggio al di fuori del tempo, la suggestione di vivere il Forte di Monte Ricco di notte. Una caccia al tesoro nelle sale… per un’elettrizzante nottata.
Forte di Monte Ricco con partenza dal Museo dell’Occhiale   

21.00
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2018, Fondazione Benetton
a cura di Patrizia Boschiero con musiche di Andrea Da Cortà e degustazione sidro Vittoria
Sala della Magnifica Comunità di Cadore


Domenica 22 Luglio

11.00
Presentazione del libro “Tutte per la vittoria. Femmine fate massaie nella propaganda bellica 1915-1918”
di Camilla Peruch – Kellermann Editore
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

16.00
“Phisa Harmonicòs”. Una vita da artigiana che canta, con la fisarmonica di Francesca Gallo
Sala della Magnifica Comunità di Cadore

17.00
Presentazione del libro “Il ricordo e l’emozione. A 30 anni dalle prime vacanze di papa Giovanni Paolo II in Comelico e Cadore
di
Stefano Vietina– Arco Edizioni
Loda della Tipografia Tiziano

18.00
Presentazione mostra “Bel corpo, piaghe mortali” 
La peste, il Cadore e un quadro di Francesco Vecellio
Sala della Magnifica Comunità di Cadore


Esposizioni

Mostra Mappe in guerra. Il fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della grande guerra.
Presenta Francesco Ferrarese
18 luglio al 26 luglio in orari di apertura del Museo
Cosmo, Museo dell’Occhiale

Libri d’artista a cura dell’Istituto Catullo
dal 20 al 26 luglio 2018 in orari di apertura ufficio
Studiolo Casa Tiziano l’Oratore

Volto pagina – Iniziativa di ImmaginAria
Fotografie di Francesca Casanova con interventi di Vito Vecellio
Esposizione nelle vetrine del centro storico di Pieve

Letture e visita alla Biblioteca degli gnomi
Sabato e domenica: 10-12 e 15.30-18.30
Parco Roccolo di Sant’Alipio


Laboratori

Laboratorio d’affresco con tema “Il libro”
con i bambini della scuola primaria tenuto da Iris Bernard
Pareti della Biblioteca – Piazzale Martiri della Libertà – Pieve di Cadore

Laboratorio di fumetto e illustrazione
Stanza Casa Tiziano l’Oratore


Brain Tooling al Forte di Monte Ricco

Inaugura la collettiva Brain Tooling al Forte di Monte Ricco 



Brain-tooling è la mostra collettiva d’arte contemporanea che il 30 giugno 2018 riaprirà al pubblico il Forte di Monte Ricco a Pieve di Cadore.
Curata da Dolomiti Contemporanee, contiene una sottosezione dedicata a Tiziano Contemporaneo.


Brain-tooling
Forte di Monte Ricco (Pieve di Cadore, Bl)
30 giugno/30 settembre 2018

Opening: Sabato 30 giugno, ore 18.00

a cura di: Gianluca D’Incà Levis, Riccardo Caldura, Petra Cason.
Coordinamento del progetto digitale:
Tullia Zanella.


Artisti
: Marta Allegri, Michele Bazzana, Andrea Bianconi, Michele Bubacco, T-Yong Chung, Irene Coppola, Ilaria Cuccagna, Fabiano De Martin Topranin, Barbara De Vivi, Hannes Egger, Chiara Enzo, Enej Gala, Andrea Grotto, Stefano Moras, Marta Naturale, Penzo e Fiore, Nazzarena Poli Maramotti, Marta Spagnoli, Cristina Treppo, Caterina Erica Shanta, Luka Sirok, Francesco Zanatta, Christian Maunuel Zanon.


A maggio 2017, vi è stata l’apertura storica del Forte di Monte Ricco di Pieve di Cadore, con la mostra collettiva Fuocopaesaggio, curata da Dolomiti Contemporanee.

Ricordiamo che il Forte di Monte Ricco è gestito da Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Fondazione Museo dell’Occhiale onlus, con il fondamentale sostegno di Fondazione Cariverona.

Dolomiti Contemporanee realizza ora la seconda mostra collettiva che riaccende il Forte per l’estate 2018: sabato 30 giugno, verrà inaugurata Brain-tooling, l’esposizione sarà visitabile fino al 30 settembre.
Gianluca D’Incà Levis, Riccardo Caldura e Petra Cason sono i curatori.
Essa vede all’opera una trentina di artisti contemporanei italiani e stranieri, alcuni dei quali lavoreranno sui temi propri di Brain-tooling, mentre un’altra selezione si cimenterà con il programma di Tiziano Contemporaneo, avviato da Dolomiti Contemporanee, proprio al Forte di Monte Ricco, nel 2017.

Brain-tooling è una mostra collettiva, incentrata sul concetto di aderenza, di alpinismo culturale. Dove la realtà fornisce gli appigli, e gli artisti la tecnica di progressione, che è sempre un’idea plastica, una via, una ricerca verso l’alto.
La mostra comprende una sottosezione dedicata a Tiziano Contemporaneo, che instaura un dialogo tra l’eredità di Tiziano Vecellio e la la sua interpretazione nella contemporaneità.

Il titolo Brain-tooling riprende l’espressione Dry-tooling. Il Dry-tooling è una tecnica particolare di scalata, nella quale, dotati dell’attrezzatura da arrampicata su ghiaccio (piccozze e ramponi), si procede sulla roccia viva.

Nella progressione, in ogni progressione, alpinistica, culturale, o artistica che sia (cercare, avanzare, salire), l’uomo ha bisogno, oltre che di un corpo e d’un instinto, di tecniche e di strumenti, di un’attrezzatura perfezionata, nello spirito e nell’ingegno.
Cercare, avanzare, salire: non sono perfetti istinti naturali ancestrali questi, né meri riflessi endocrini. Sono slanci e moti, che, quando tendono al limite, pretendono l’interazione di una serie di determinazioni e dotazioni presenti: istintuali, razionali, metalliche.
Alle volte infatti, si ha l’illusione di una ricerca, quando invece non c’è che la pompa del surrene.
La ricerca autentica ed accurata nega il pregiudizio banale che vorrebbe l’uomo in sintonia automatica con la natura. La ricerca prevede uno sforzo, un artificio, un’elaborazione intellettuale, una progettualità intelligente, supportata da una volontà potente, e da uno spirito ardente (aderente).
Ora, se Dry-tooling diviene Brain-tooling, stiamo con ciò sostenendo come sia il cervello il principale strumento di progressione.
D’ogni progressione.
Il cervello è lo strumento: ma è anche la prima parete da scalare. Il cervello, in realtà, è già la progressione stessa. Spesso, parlando delle difficoltà e delle paure connesse all’arrampicata, il climber si ripete questa banale verità: it’s all in your mind.
Ma l’uomo non sale perchè il suo gas è leggero: sale nonostante il peso, quando si determina a cercare.
E il cervello non è un arnese-utensile: è il centro della produzione dell’aderenza (se lo è).

L’aderenza non è altro che un’attenzione massima concentrata, che impedisce alle superfici di scivolare e scorrere su se stesse, dissipando potenziale.

Ogni impulso costruttivo è dunque figlio di un’idea, che è pesante: non una convezione, da cui si possa trarre una stentorea epica dello slancio nel Sehnsucht.
Salire è misurare il cateto tettonico: sulla placca occorre la massima precisione d’appiglio e d’appoggio.
Il riflesso metallico dei chiodi e del martello, delle picche e dei ramponi, i ferri fusi e saldati, la cui superficie d’aggrappo alla roccia è piccola, minima, quanto piccola ha da essere la presa salda, rigorosa.
E’ un punto preciso, questo della presa in punta di picca: rigoroso, lo spazio dell’aggrappo. Ed è in questo spazio minimo del contatto che l’aleatorietà della relazione di ricerca e trazione (contatto) viene fatta coincidere con la massima precisione e con la più salda e univoca delle tenute. Un poco come nei circoli sinaptici, minimo spazio, o cavità neurale prespaziale, per presa massima e rilancio della frusta elettrica, che attrezza il corpo.
La stessa montagna, è un solido, che non ruota. Come le pietre: che non rotolano, stanno. Non in ieratica eterna positura. Concentrate, silenziose, ad aspettare. Non una scena predisposta: un’attenzione gigantesca invece, che ne richiama e muove delle altre.
C’è dunque, sempre, chi risponde al richiamo, portando altra attenzione, tensione, cura, proiezione.
Ed ecco, questo è precisamente ciò che da sempre definiamo come l’attitudine prima di cultura ed arte. Mentre andiamo considerando lo spazio come il senso delle cose e delle relazioni possibili tra gli enti, che vanno sciolte per radicalità ortogonali, senza dar l’acido all’anima, senza farsi mera valvola.
Parliamo, da sempre, di alpinismo culturale, e quest’espressione non è un pleonasmo, perché vede il concorrere di due concetti antagonisti, rispetto a come li abbiamo detti. Esistono le azioni, che, quando non sono il riflesso elettrico d’una coda staccata, coincidono, inevitabilmente, con il pensiero.
Nella fissazione, non c’è un chiodo infisso nel cervello.
Il chiodo è il cervello.


Orari di mostra:

Nei mesi di luglio e agosto, aperto tutti i giorni in orario 10.00-13.00 e 15.30-18.30.
Nel mese di settembre aperto dal martedì alla domenica, in orario 10.00-13.00 e 15.30-18.30.
Nel mese di ottobre aperto solo sabato e domenica, in orario 10.00-13.00 e 15.00-18.00.

www.dolomiticontemporanee.net
www.montericco.it


 

 

Il Forte di  Monte Ricco di Pieve di Cadore

Inaugura la mostra collettiva Brain tooling

Aperta al pubblico dal 1° luglio al 30 ottobre 2018

 

 

Da domenica 1° luglio aprirà il Forte di Monte Ricco con la mostra Brain-tooling, mostra collettiva d’arte contemporanea, curata da Gianluca D’Incà Levis di Dolomiti Contemporanee, da Riccardo Caldura e da Petra Cason e che comprende una sottosezione dedicata a Tiziano Contemporaneo.

Il pubblico che visiterà la mostra, aperta fino al 30 ottobre, sarà chiamato a riflettere sul titolo della mostra: Brain-tooling. Il termine riprende il Dry-tooling – la tecnica di arrampicata su roccia con attrezzatura da ghiaccio – con cui il concetto di scalata aderente viene applicato alla cultura, dal momento che la realtà fornisce agli artisti gli appigli per scalare una via e implica la ricerca verso l’alto, divenendo frutto di un’elaborazione intellettuale.

La sottosezione Tiziano contemporaneo, è un progetto avviato da Dolomiti Contemporanee nel 2017che prevede il confronto di alcuni degli artisti in mostra con l’eredità del Maestro cadorinoL’intera mostra è stata sviluppata attraverso la residenza d’artista resa possibile grazie all’istituzione di un alloggio, gestito dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, su spazi concessi dal Comune di Pieve di Cadore. Gli artisti che vi soggiornano, dopo aver interagito con le memorie tizianesche e con la realtà sociale locale, realizzano le opere che poi vengono esposte nel Forte.

A facilitare il visitatore nella comprensione della mostra sarà fornito un tablet, nel quale verranno spiegate le opere e i percorsi.

Attraverso virtual tour e riprese aeree sarà raccontata la storia del complesso militare di Monte Ricco, a cura di Walter Musizza, soddisfacendo la curiosità dei visitatori appassionati di architettura militare e non solo.

Inoltre a Tiziano contemporaneo si pone Tiziano “storico”, attraverso un percorso che racconta la diffusione della fama del pittore nel mondo, a partire da Venezia per espandersi in tutta Europa.

Gli interventi di Augusto Gentili e Bernard Aikema, introducono il tema, che si sviluppa, sempre in virtuale, tra le opere e le riproduzioni con la tecnica della stampa. Il visitatore potrà poi conoscere la bottega cadorina del Maestro attraverso un tour nelle chiese del Cadore, dove si trovano i dipinti dei Vecellio, ed esplorare i luoghi-chiave della sua città natale.

Il ricorso alle tecnologie virtuali fruibili da tablet non è invasivo ed è dettato dall’esigenza di non sovrapporsi agli spazi architettonici; allo stesso tempo la presenza dei contenuti online è pensata come un incentivo alla visita, perché permette di portare il Forte e Tiziano fuori dai confini cadorini, e di renderli visitabili e accessibili a un più ampio pubblico, stimolandone la curiosità. Tale scelta consente inoltre di implementare e modificare costantemente i contenuti, in risposta alle richieste dei visitatori o alle iniziative future legate al Forte, al Cadore e a Tiziano.

Dal 2017 il Forte di Monte Ricco, di proprietà del Comune di Pieve, è gestito dalle Fondazioni Centro Studi Tiziano e Museo dell’Occhiale ONLUS, grazie al sostegno della Fondazione Cariverona.