Antonio De Rossi e Laura Mascino - Riabitare la montagna contemporanea. Progetti di rigenerazione sulle Alpi e gli Apennini

ANTONIO DE ROSSI E LAURA MASCINO

Riabitare la montagna contemporanea. Progetti di rigenerazione sulle Alpi e gli Appennini

Sabato 19 ottobre 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 

E’ possibile pensare a una nuova abitabilità della montagna e a un nuovo protagonismo delle terre alte, oltre le consuete pratiche di consumo turistico e di valorizzazione territoriale? Attraverso il racconto di una serie di progetti di rigenerazione che stanno coordinando in piccole realtà delle Alpi e degli Appennini, Antonio De Rossi e Laura Mascino mostrano come oggi si sia aperta una nuova fase, dove la montagna può essere vista anche come uno spazio di opportunità, e non solo di marginalità.

Antonio De Rossi, architetto, è professore ordinario e direttore della rivista internazionale “ArchAlp” presso il Politecnico di Torino. E’ autore di diversi libri sulle Alpi e le aree interne, e con i suoi progetti di architettura e rigenerazione ha conseguito diversi premi e riconoscimenti.

Laura Mascino, architetta, si occupa di tematiche di welfare e di rigenerazione, e insegna presso lo IUAV di Venezia, dopo anni di attività didattica presso il Politecnico di Milano. Ha vinto premi e concorsi di architettura, realizzando progetti in Italia, Gran Bretagna, Giappone.

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Stefania Mason rieletta presidente del Consiglio scientifico


Stefania Mason

Stefania Mason rieletta presidente del Consiglio scientifico

Il 23 settembre è stata riconfermata la fiducia con un voto unanime a Stefania Mason come presidente del Consiglio scientifico per il triennio 2024-2027 con una generale espressione di apprezzamento per il suo precedente operato.

Presente dal 2005 nel Consiglio della Fondazione, Stefania Mason è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.
Studiosa di pittura e grafica veneta, ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni, monografie e cataloghi ragionati, ricordiamo in particolare quello monumentale su Palma il Giovane, ma anche i contributi su Carpaccio, Bassano, Tiziano, Paolo Fiammingo, Sebastiano Mazzoni, Veronese, ha collaborato o curato grandi mostre (Colonia/Parigi; Ajaccio 2018; Venezia/Washington 2018) e partecipato a numerosi convegni internazionali (Braunschweig, Parigi, Nantes, Bordeaux, Cambridge, New York).
Ha ideato e diretto il progetto “Il collezionismo artistico a Venezia dalle origini al Settecento”, per la Fondazione Venezia, culminato nei tre volumi (2007, 2008, 2009).

Ha fatto parte dell’Advisory Committee del Getty Research Institute, di Los Angeles, ed è stata Chercheur invité all’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi nel 2011 per il programma RETIF (Répertoire des tableaux italiens des collections publiques françaises).

Fa parte del comitato scientifico di « Arte Veneta », « ArtItalies » ed è socia dell’Ateneo Veneto.

In qualità di presidente, nel triennio 2021-2024 ha curato il volume collettaneo sul restauro della Madonna con il Bambino e i santi Tiziano e Andrea di Tiziano della chiesa arcipretale di Pieve di Cadore. In occasione dell’Estate 2023 ha ideato e coordinato il catalogo e la mostra (in collaborazione con la Magnifica Comunità) Tiziano, Valentin Lefèvre e il paesaggio e nell’Estate 2024 Un magico “ponte” da Tiziano a Rubens. La fortuna di un dipinto perduto ai fini della valorizzazione del patrimonio delle stampe della Fondazione.

Quanto alla rivista “Studi Tizianeschi”, sono usciti regolarmente i numeri XII e XIII ed è in preparazione un ricco n. XIV per l’inizio del 2025.

Su sua iniziativa è stata stilata una Convenzione-quadro con le Gallerie dell’Accademia di collaborazione per la promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

E’ inoltre alla firma una Convention de Partenariat con l’Institut Catholique de Paris per stages di formazione di studenti dell’ICP e la collaborazione scientifica, di cui hanno usufruito già quattro studenti francesi, lavorando sotto la guida sua e della professoressa  Laura de Fuccia per l’ICP.

Nel discorso programmatico indirizzato ai soci e ai membri del Consiglio scientifico, Stefania Mason si dice onorata del rinnovo dell’incarico che svolgerà mantenendo il doppio indirizzo negli studi, internazionale e locale, valorizzando i beni del territorio con la conclusione, tra l’altro, del lavoro sulle Dimore storiche del Cadore.

Tra i suoi auspici è la ripresa della collana in linea con le precedenti pubblicazioni monografiche, possibilmente sull’importante tema di Tiziano e il paesaggio, nonché l’incrementazione del patrimonio delle stampe, che rende la Fondazione unica in Italia per la specificità della raccolta, e la sua fruibilità attraverso un database aggiornato tecnologicamente.


SYLVIA FERINO PAGDEN - I selfie di Sofonisba Anguissola (e di altre donne pittrici)


Sofonisba Anguissola, Autoritratto, 1558, Galleria Colonna, Collezione Principessa Colonna, Roma

SYLVIA FERINO PAGDEN

I selfie di Sofonisba Anguissola (e di altre donne pittrici)

Martedì 3 settembre 2024 ore 18.00
Museo Civico di Palazzo Fulcis – Belluno

Oggi i numerosi autoritratti di Sofonisba Anguissola (1532/35 -1625) sono considerati tra le opere più significative di tutta la sua produzione. Il suo volto diventa così una sineddoche dell’intero suo lavoro, in quanto identificazione della sua vita con la sua produzione artistica.

Come prima donna pittrice in Italia, poteva contare su pochi modelli e, pertanto, i suoi autoritratti giocano un ruolo particolare rispetto alle concezioni e ai pregiudizi dell’epoca sulla creatività femminile, diffusi già a partire dalle biografie di Giorgio Vasari.

Una riflessione sulla cultura odierna dei selfie, in cui si attribuisce anche alle donne una particolare creatività, potrebbe offrire inedite prospettive di lettura.

 SYLVIA FERINO Direttrice della Gemäldegalerie del Kunsthistorisches Museum di Vienna fino al 2014, nel 2015/16 è stata Rudolf Wittkower-Professor alla Bibliotheca Hertziana, Roma.

Ha studiato Storia dell’arte all’Università di Vienna e al Bryn Mawr College, Pennsylvania ottenendo il Magister Artium e il Dottorato. Research Fellowships presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e al St. Hugh’s College Oxford, al Kunsthistorisches Institut di Firenze e alla Bibliotheca Hertziana (Max Planck- Institut) a Roma, al Getty Center for the Arts and the Humanities. Docente presso le Università di Perugia, Zurigo, Vienna.

Come responsabile della pittura italiana del Rinascimento ha curato numerose mostre e ha diretto progetti scientifici presso il Kunsthistorisches Museum finanziati da vari fondi austriaci della ricerca.

È membro di commissioni internazionali e comitati scientifici. Le sono stati conferiti vari premi e onorificenze internazionali, fra i quali anche quello dell’ordine di Ufficiale della Repubblica Italiana.

Per informazioni e prenotazioni: 0437 913323 – prenotazionimuseo@comune.belluno.it.

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FRANCESCO DI MAURO - Paesaggi in bianco e nero. Natura e civiltà nella grafica veneziana del ‘500


Cornelis Cort, Ruggero libera Angelica, 1565, incisione a bulino

FRANCESCO DI MAURO

Paesaggi in bianco e nero. Natura e civiltà nella grafica veneziana del ‘500

Venerdì 23 agosto 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

La componente paesaggistica non sempre viene adeguatamente messa in risalto per quel che concerne l’analisi dell’arte veneziana a cavallo tra Quattro e Cinquecento. La cosa non è da ricondurre solamente ad una presunta mancanza da parte della moderna critica, ma anche ad una serie di ragioni storico-sociali che hanno portato in primis ad un progressivo attestarsi del “paesaggio veneto” come concetto culturale, e in secundis ad un’evoluzione della pratica artistica che a tal proposito ancora non è del tutto indagata.

Parallelamente alla pocanzi citata evoluzione in ambito artistico, si riscontra la presenza di un maggior numero di testimonianze su stampa che riportano temi legati al paesaggio, trovando nell’attività grafica di Tiziano Vecellio l’apice espressivo in tal senso. L’intervento propone di delineare i tratti distintivi del concetto di “paesaggio” nella società veneziana tra ‘400 e ‘500, ponendo le basi per indagare le principali testimonianze grafiche inerenti, con un focus particolare sull’attività del cadorino.

FRANCESCO DI MAURO ha conseguito nel 2021 la laurea triennale in “Economia e gestione dei beni e delle attività culturali” con una tesi sul rapporto tra Tiziano Vecellio e l’incisore olandese Cornelis Cort.

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BERNARD AIKEMA - Il caso Giorgione


Giorgione, Tre filosofi, particolare, 1506-1508 ca, Kunsthistorisches Museum, Vienna

BERNARD AIKEMA

Il caso Giorgione

Mercoledì 21 agosto 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

Bernard Aikema presenterà il volume recentemente pubblicato dal titolo Il caso Giorgione, edito da Libri Scheiwiller.

Giorgione, artista emblematico quanto enigmatico della cui vita si sa poco o nulla, è in realtà un’invenzione seicentesca, il risultato di un vero e proprio complotto per creare e lanciare il “marchio Giorgione”, messo in atto negli anni in cui il traffico di opere d’arte a Venezia aveva raggiunto la sua massima espansione.

Ripercorrendo le fonti in un’analisi precisa e cogente, Bernard Aikema sfata il mito del pittore di Castelfranco, dimostrando con logica inoppugnabile come la sua figura sia il risultato di una mirata e concertata “operazione di marketing”, per poi ricostruire accuratamente l’attività dei pittori del “gruppo Giorgione”, espressione di un nuovo e dinamico rapporto interattivo fra opera d’arte e pubblico.

Un volume ampiamente documentato e fortemente innovativo che si legge come un romanzo, o meglio come un autentico giallo, firmato da uno dei massimi storici dell’arte viventi.

BERNARD AIKEMA. Laureato ad Amsterdam, professore all’Università di Nimega (Olanda) e Lovanio (Belgio), è stato guest professor a Princeton e ad Harvard, ha tenuto conferenze sull’arte veneta in molti paesi europei e nel nord America, è autore di oltre 100 pubblicazioni in inglese e italiano sulla pittura e il disegno veneziani. I metodi di ricerca spaziano dalla filologia all’iconologia, alla storia sociale dell’arte. È stato ideatore e co-curatore di mostre che si sono tenute alla Fondazione Cini, ad Amsterdam e a New York. Nel ’99 a Venezia a Palazzo Grassi cura “Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord”; ha avviato l’attività della Fondazione Tiziano e Cadore impostando i metodi di ricerca del Centro Studi, del quale è stato presidente del Consiglio scientifico dal 2003 al 2020; a Roma nel 2010, alla Galleria Borghese la mostra “Lucas Cranach. L’altro Rinascimento”; a Verona al Palazzo della Gran Guardia “Paolo Veronese, l’illusione della realtà” (2014). Nel 2017 ha curato la mostra per Palazzo Ducale “Jheronimus Bosch e Venezia” ed è stato supervisore dell’esposizione “Tiziano, Tintoretto, Veronese”, allestita al Museo Puskin di Mosca. Nel 2018 ha curato a Palazzo Reale di Milano “Albrecht Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia” e nel 2022, sempre a Palazzo Reale di Milano, “Bosch e un altro Rinascimento” e nel 2024 presso il Castello del Buonconsiglio di Trento, Dürer e gli altri. I Rinascimenti alla riva dell’Adige.

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GABRIELE CARNIEL - Tiziano, un ladro, il testimone. Cronaca di un furto a lieto fine


Tiziano, Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea, Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente, Pieve di Cadore

GABRIELE CARNIEL

Tiziano, un ladro, il testimone. Cronaca di un furto a lieto fine

Martedì 20 agosto 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

La storia del furto e del recupero del quadro della Madonna con Bambino tra i Santi Tiziano e Andrea di Tiziano conservato nella chiesa arcidiaconale di Pieve di Cadore raccontata da uno dei testimoni della vicenda a lieto fine. Gabriele Carniel, all’epoca segretario comunale del Comune, ha avuto un ruolo nel recupero del quadro narrerà la storia, in parte sconosciuta.

Il suo racconto partirà da alcune tracce materiali: un foglio con i numeri telefonici degli enti e dei protagonisti; un mandato di pagamento per un totale di 3 milioni di lire per ‘rimborso spese’ e un paio di fotografie.

 GABRIELE CARNIEL, è nato a Feltre, laureato in Scienze politiche ad indirizzo amministrativo, a cui si aggiunge il biennio di specializzazione alla Scuola di Perfezionamento presso la Facoltà di Giurisprudenza di Bologna.  E’ stato Segretario Comunale, percorrendo tutti i gradi della carriera; dai piccoli Comuni del Cadore, da Cortina a Sappada. Dal 1970 al ’76 sarà impegnato nel Comune di Pieve.  La carriera lo porta poi in Friuli Venezia Giulia, prima a Muggia, poi segretario a Vittorio Veneto, infine all’Ente Provincia e Udine, concludendo l’impegno lavorativo alla Provincia di Pordenone.
Ha avuto esperienze di insegnamento universitario per un triennio, è stato direttore amministrativo di Aziende sanitarie e ospedaliere. Coltiva da sempre la passione per l’arte.

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CATHERINE PUGLISI - Novità sul Caravaggio nel nuovo millennio


Caravaggio (attr.), Giuditta e Oloferne, particolare, Collezione privata

CATHERINE PUGLISI

Novità sul Caravaggio nel nuovo millennio


Venerdì 16 agosto 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 

È possibile che ci sia ancora qualcosa da scoprire su un pittore tanto famoso come il Caravaggio?
L’intervento risponde in positivo, presentando quello che c’è di nuovo nello studio del pittore. Il nostro profilo della vita e delle opere del maestro viene sempre rivisitato e raffinato negli ultimi vent’anni. Molte novità illuminano la sua biografia, innanzitutto la data e il luogo della nascita, e anche le circostanze della morte. Delle scoperte archivistiche aiutano non solo a precisare ma pure a cambiare la cronologia delle sue opere, così chiarendo il suo sviluppo stilistico. Delle indagini scientifiche condotte con l’ultima tecnologia permettono una conoscenza della pratica con la quale Caravaggio è riuscito a creare sulle sue tele la finzione del mondo attuale. Qualche esempio nell’intervento servirà a dare un’idea del processo creativo del pittore.  Inoltre, il corpus delle opere caravaggesche è stato pure ampliato in questi anni con le attribuzioni al Caravaggio di nuovi quadri. L’Ecce Homo di Madrid, per esempio, sarà preso in considerazione dato che è stato ultimamente accettato dagli esperti come un perduto originale, ma nello stesso tempo la Giuditta e Oloferne, trovata a Tolosa, rimane un lavoro che crea delle perplessità fra gli studiosi. La conclusione dell’intervento offre un panorama delle interpretazioni cinematografiche della figura di Caravaggio negli ultimi decenni.

 CATHERINE PUGLISI Professore emerita di Storia dell’arte moderna negli Stati Uniti, Catherine Puglisi è specializzata in arte barocca italiana. È riconosciuta come un’autorità nella pittura bolognese del Seicento per il suo catalogo ragionato dell’artista bolognese Francesco Albani e per le pubblicazioni sui Carracci e su Guido Reni. Con il collega e marito William Barcham ha studiato l’iconografia del Cristo Passo nella tradizione artistica veneziana, in una mostra a New York, in un libro e in vari saggi. La sua monografia su Caravaggio è stata tradotta in italiano, francese e cinese e l’artista rimane per lei un interesse appassionato. La sua ricerca attuale riguarda i radicali cambiamenti di stile dei pittori barocchi italiani.

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ANTONIO MAZZOTTA -Tiziano e la ricostruzione di una pala ferrarese


Tiziano Vecellio, Angelo col tamburello, particolare, Galleria Doria Pamphilj, Roma

ANTONIO MAZZOTTA

Tiziano e la ricostruzione di una pala ferrarese


Mercoledì 14 agosto 2024 ore 18.00
Chiesa di San Giovanni Battista –  Vinigo di Cadore 

Le ricerche condotte sulla giovinezza di Tiziano da Antonio Mazzotta hanno permesso di ricomporre i pezzi di un ‘puzzle’ fino ad ora sparsi per il mondo. A partire da un Angelo musicante della Galleria Doria Pamphilj di Roma, frammento di una pala smembrata che stava nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Ferrara fino a inizio Seicento, è stato possibile recuperare altri due frammenti dalla stessa pala, uno conservato in Russia e l’altro in Francia. La pala sarebbe stata dipinta da un pittore attivo a Ferrara tra Quattro e Cinquecento, Nicolò Pisano, e in seguito ritoccata dal giovane Tiziano.

ANTONIO MAZZOTTA ha studiato storia dell’arte all’Università di Milano e al Courtauld Institute of Art di Londra. Attualmente è docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Milano. Ha lavorato come Curatorial Assistant alla National Gallery nel 2008-2010, dove ha curato la mostra Titian’s First Masterpiece. The Flight into Egypt (2012). Nel 2018-2019 ha curato una mostra al Castello Sforzesco (Milano) sulle origini dell’iconografia della Pietà di Michelangelo (Vesperbild. Alle origini delle Pietà di Michelangelo), e nel 2023 ha curato una mostra sulla giovinezza di Tiziano alle Gallerie dell’Accademia di Venezia (Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera). I suoi principali temi di ricerca sono l’arte veneta e lombarda del Rinascimento e la storia del collezionismo.

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DOMENICO MENINI, tenore e SILVIA TESSARI, pianoforte in concerto


DOMENICO MENINI E  SILVIA TESSARI

DOMENICO MENINI, tenore

SILVIA TESSARI, pianoforte

Concerto con musiche di Alfano, Tosti, Rossini, Bizet, Verdi, Puccini

Martedì 13 agosto 2024 ore 21.00
Sala Polifunzionale  – San Vito di Cadore

Concerto lirico con alcune delle arie e romanze più famose del repertorio lirico, da Verdi, Donizetti, Bizet, Puccini intercalate da brani per pianoforte solo con temi ispirati al melodramma, alcune delle canzoni classiche napoletane più conosciute come Non ti scordar di me, Caruso, Marechiare.

 

Domenico Menini Vocalità di tenore lirico puro, dal 2004 è ospite in importanti teatri d’opera italiani: La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, Il San Carlo di Napoli, Il Verdi di Salerno, Il Donizetti di Bergamo, Il Verdi di Trieste, Il Lirico di Cagliari, Il Teatro Grande di Brescia, Il Verdi di Sassari, il Bellini di Catania, Il Teatro Antico di Taormina e molti altri.
In teatri d’opera esteri: L’Opéra di Montecarlo, Il Theatre Chatelet di Parigi, Il Showa Theater di Tokyo, Il Teatro Real di Madrid, L’Opernhaus di Zurigo, l’Opera House di Tel Aviv, Il Teatro dell’Opera di Budapest, di Odessa, di Iasi e di Tbilisi, Il Grand Opéra di Lille, Tour, Dijon e Chartres, l’Atelier Lirico di Tourcoing in Belgio, Il Bolshoi di Minsk e molti altri.
Si esibisce in numerosi festival ed eventi culturali in Australia, Singapore e nel Borneo, Uzbekistan, Libano, Uruguay, Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Bulgaria, Romania, Polonia, Bielorussia, Finlandia, Svizzera, Giappone, Israele, Turchia, Egitto.
Domenico Menini ha ricevuto i premi: “Ebe Stignani” e “Pia Tassinari” al Teatro Masini di Faenza (2008-2014) e “Beniamino Gigli” a Helsinki (2013).
Ha in repertorio più di 50 ruoli operistici debuttati, di cui i messi in scena più sovente sono: Rodolfo ne La Bohème, Alfredo ne La Traviata, Nemorino in Elisir d’amore, Il Duca in Rigoletto, Pinkerton in Butterfly, Cavaradossi in Tosca e Ismaele in Nabucco.

Silvia Tessari, pianista concertista nata a Falcade (BL), si è diplomata con il massimo dei voti al conservatorio di Padova a soli diciassette anni. Si è perfezionata in esecuzione pianistica con vari Maestri (Giorgio Lovato, Petrushansky, Margarius, Risaliti, Lonquich, Slesarev, Pressler) e ha ottenuto con 10/10 il diploma di alto perfezionamento dell’Accademia di Santa Cecilia. Premiata in numerosi concorsi in Italia e all’estero (si segnala il primo premio al Washington International Piano Competition presso la Catholic University), borsista al Mozarteum di Salisburgo, al festival wagneriano di Bayreuth e all’AB Festival of Music (New York), si è esibita in tutta Italia, Spagna, Grecia, Germania, Austria, Regno Unito, al conservatorio di Mosca, in Georgia, Thailandia e Corea del Sud. Negli Stati Uniti ha debuttato in Virginia, Oklahoma, Cleveland, Washington D.C. e New York City (per tre volte ha suonato alla Carnegie Hall, ricevendo recensioni lusinghiere).

Ingresso libero – Per info e prenotazioni: orchdolom.bl@virgilio.it

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WILLIAM BARCHAM - Tiziano rivisitato nell’Ottocento tra invenzione e finzione, mistificazione e apoteosi


Joseph Nicolas Robert Fleury, Tiziano defunto davanti alla pala dei Frari, Anversa, Museo Reale

WILLIAM BARCHAM

Tiziano rivisitato nell’Ottocento tra invenzione e finzione, mistificazione e apoteosi

Lunedì 12 agosto 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

Fra i vari fenomeni artistici a distinguere la pittura veneta/veneziana nell’Ottocento è quello della inaspettata rianimazione—quasi la resurrezione—della figura di Tiziano. La Serenissima Repubblica era caduta nel 1797, Venezia stessa conquistata dai francesi per poi finire in mano agli austriaci fino al 1866 con un brevissimo interregno di indipendenza nel 1848-1849. Tanti dipinti, compresi quelli di Tiziano fra molti altri, uscivano dalle collezioni private locali per necessità economiche delle vecchie famiglie patrizie. Ma lungo il secolo parecchi artisti stranieri arrivavano in città lo stesso per studiare l’arte del genio da Pieve di Cadore. Nello stesso tempo, gli imperatori a Vienna sostenevano a Venezia delle commissioni di opere d’arte con soggetti attorno agli eventi sulla vita e la morte di Tiziano. Così il mecenatismo asburgico metteva in risalto il suo legame storico con la cultura veneziana con lo scopo di convalidare il dominio politico dell’impero austro-ungarico.

Passando per una serie di opere d’arte francesi, inglesi, austriaci e italiani, questa presentazione mette in evidenza non solamente quali dipinti di Tiziano spiccavano all’epoca fra i più studiati, amati e copiati ma anche come il pittore stesso venne mistificato e trasfigurato nell’Ottocento per assumere uno status a Venezia parallelo a quello di Dante a Firenze nello stesso periodo, cioè, un simbolo di amor patria.

William Barcham studia l’arte di Giambattista Tiepolo ormai da decenni, e con Catherine Puglisi, collega e consorte, ha indagato sulla figura del Cristo passo nella storia dell’arte veneziana. L’interesse di Barcham per le tradizioni religiose della Serenissima l’ha spinto a scrivere una biografia di Federico Cornaro, vescovo della Chiesa e mecenate di Gianlorenzo Bernini a Roma a metà Seicento.

Lungo gli anni di studio, Barcham si è profondamente innamorato della città di Venezia stessa, la conseguenza del quale è che ultimamente ha diretto i suoi studi sul vedutismo veneziano. Ma non su quello del Settecento (un campo dove ha già pubblicato vari saggi ecc nel passato), invece dell’Ottocento, il secolo quando la Serenissima non c’era più. E studiando l’Ottocento, Barcham ha notato che nel secolo quando mancava il doge, è inaspettatamente riapparso la figura di Tiziano, o almeno è nato il fascino dei pittori dell’epoca per dei momenti chiavi nella vita del pittore cadorino. L’intervento di stasera è frutto di questa ricerca recente.

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