MELISSA CONN e MARIO PIANA - Costruire a Venezia. I caratteri delle costruzioni lagunari


Ciclo dei Mesi, Venezia, Portale Basilica di San Marco

MELISSA CONN e MARIO PIANA
Evento Save Venice

Costruire a Venezia. I caratteri delle costruzioni lagunari

Venerdì 25 luglio 2025 ore 20.30
Castello di Lusa – Feltre

L’intervento illustrerà alcuni caratteri salienti dell’arte costruttiva veneziana: i materiali, le tecniche, le procedure di cantiere, gli artifici e gli espedienti esecutivi applicati dalle maestranze nell’erezione delle fabbriche lagunari verranno posti in relazione con gli aspetti distributivi e formali degli edifici, facendo emergere i rapporti di mutua dipendenza che intercorrono tra il dato costruttivo, l’organizzazione funzionale, il linguaggio dell’architettura.

MARIO PIANA Laureato nel 1974 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dal 1979 al 1998 ha lavorato come architetto presso la Soprintendenza ai B.A.A. di Venezia, svolgendo l’incarico di Soprintendente reggente negli anni 1981-82.

Da consulente UNESCO nel 1990 e 1994 ha affiancato le équipes locali impegnate nel restauro di alcune chiese di Quito (Equador) dissestate da un sisma, e, nel 1996, ha collaborato alla stesura del progetto di consolidamento strutturale della fortezza di San Juan de Ulùa a Veracruz (Messico).
Docente di Restauro Architettonico dal 1998 al 2022 presso l’Università IUAV di Venezia, è stato Direttore del primo triennio della Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio. Dal 2010 fa parte del collegio docenti del Dottorato di storia dell’architettura. Autore di numerose pubblicazioni dedicate ai temi del restauro e alla storia delle tecniche edificatorie lagunari, dal 2004 è membro del Consiglio scientifico del CISA e dal 2018 socio dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Attualmente è proto della Basilica di San Marco.
Ha progettato e diretto numerosi interventi di restauro; tra tutti si ricordano il palazzo dei Grimani a S. M. Formosa, la scala Contarini del Bovolo, il castello di Rovigo, le Gaggiandre dell’Arsenale, il Peristilio, il Tablino e la Scala ovata del Convento della Carità, la cattedrale di Torcello, le basiliche dei Frari e della Salute, le chiese di S. Giorgio Maggiore e di S. M. dei Miracoli.
È autore di oltre cento pubblicazioni dedicate ai temi del restauro e alla storia delle tecniche costruttive.

 MELISSA CONN è la direttrice dell’ufficio di Venezia di Save Venice e lavora per l’organizzazione dal 1989. Con 36 anni di esperienza nel campo della storia dell’arte veneziana e del restauro, Melissa supervisiona tutti i progetti di conservazione dell’organizzazione a Venezia ed è responsabile del percorso di conservazione di Save Venice “Women Artists of Venice”. Conn tiene regolarmente conferenze in Italia e negli Stati Uniti sui progetti di Save Venice. Residente a Venezia, è nata e cresciuta in Ohio e si è laureata in Storia dell’Arte alla Wake Forest University di Winston-Salem, nella Carolina del Nord.

Ingresso libero, su prenotazione: visite@tizianovecellio.it

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JULIETTE FERDINAND - “Ut pictura hortus” o il dialogo tra giardini dipinti e giardini reali in Veneto nel Cinquecento


Giardino Giusti (Verona)

JULIETTE FERDINAND

“Ut pictura hortus” o il dialogo tra giardini dipinti e giardini reali in Veneto nel Cinquecento

Giovedì 17 luglio 2025 ore 21.00
Sala Polifunzionale Via Tomaso Da Rin – Laggio di Cadore

La rappresentazione del giardino è un tema ricorrente nella pittura veneta del Cinquecento, che sia nei dipinti di scene sacre o nella raffigurazione di momenti di ozio e piacere, al punto di diventare uno dei soggetti che la caratterizzano. Troviamo così dei giardini nelle opere di Paolo Veronese, nei dipinti di Ludovico Pozzoserrato e Benedetto Caliari, in alcune scene di Tintoretto, e con Tiziano stesso nella serie delle Veneri con musicista.

In parallelo, nelle ville e i palazzi che fioriscono negli stessi anni, il giardino diventa un elemento architettonico, botanico e artistico imprescindibile per i patrizi veneziani e i nobili della terraferma. Possiamo allora chiederci se esiste una corrispondenza effettiva tra i giardini dipinti e quelli reali, o se dobbiamo capire la scelta dei pittori come l’espressione di una poetica del giardino immaginario, che superi in qualche modo la realtà.

L’intervento di Juliette Ferdinand propone di indagare questi temi attraverso una passeggiata artistica nei luoghi e nei dipinti che declinano la bellezza dei giardini veneti del Rinascimento.

Juliette Ferdinand è dottore di ricerca in storia dell’arte e insegna all’università di Verona. Dopo un dottorato sul ceramista francese Bernard Palissy, e una ricerca post doc sui giardini veneti, ha continuato le sue ricerche sull’arte del Cinquecento europeo, con un approccio interdisciplinare sull’impatto delle Riforma protestante sulle arti, il ruolo della figura dell’artigiano nello sviluppo delle scienze, e l’arte dei giardini. Oltre a pubblicazioni a carattere internazionale sulle relazioni tra arte e scienze e lo sviluppo dei giardini, ha curato gli atti di convegno From art to science. Experiencing the European garden 16th – 17th (Zel edizioni 2016), e pubblicato una monografia su Bernard Palissy intitolata Artisan des réformes. Bernard Palissy entre art, science et foi (De Gruyter 2019).

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FRANCESCO MORICI - Concerto per pianoforte


Francesco Morici

EVENTO DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PIEVE DI CADORE

FRANCESCO MORICI pianoforte

Concerto con musiche di Beethoven, Chopin, Debussy, Ravel

Mercoledì 16 luglio 2025 ore 21.00
Auditorium Cos.Mo – Pieve di Cadore

Il programma inizia con la sonata op. 7 n.4 in Mi bemolle maggiore di L. v. Beethoven, considerata da molti critici il primo tra i grandi lavori del compositore e molto considerata dallo stesso autore.

Il secondo brano in programma prevede lo Scherzo n. 4 op.54 F. Chopin dal carattere giocoso ma anche appassionato in alcuni momenti e con caratteristiche quasi impressionistiche quindi futuristico.

Si prosegue poi con “Reflets dans l’eau” da Images premiere série di C. Debussy e che prevede una tecnica impeccabile da parte dell’esecutore.

Il programma termina con Ondine, il primo dei tre poemetti in prosa dalla raccolta Gaspard de la nuit di Aloysius Bertrand e musicati da M. Ravel.

FRANCESCO ALEXANDER MORICI è un giovane pianista maniaghese (PN), con doppia cittadinanza italo-americana. Ha iniziato a 7 anni a prendere lezioni di pianoforte con il prof. Antonello Guaianuzzi.

Ingresso libero – Per info e prenotazioni: orchdolom.bl@virgilio.it

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REBECCA CIVETTINI - Il Tiziano di Marco Boschini


Pietro Bellotti, Ritratto di Marco Boschini

REBECCA CIVETTINI

Il Tiziano di Marco Boschini

Giovedì 10 luglio 2025 ore 20.30
Museo del Cenedese – Piazza Flaminio 1, Vittorio Veneto (TV)

L’incontro tratterà della ricerca condotta da Rebecca Civettini che ha analizzato il poliedrico mondo di Marco Boschini (1602-1681), una figura centrale nella Venezia artistica e culturale del Seicento. Situato all’intersezione tra arte e commercio, Boschini ha forgiato connessioni significative con la nobiltà e la classe mercantile, ottenendo accesso a importanti collezioni d’arte e una profonda comprensione del mercato artistico. Sebbene la sua formazione includesse la pittura e l’incisione, i suoi contributi più rilevanti si trovano nei suoi scritti, tra cui La Carta del navegar pitoresco (1660) e Le Minere della pittura (1664). Un focus centrale della ricerca è la valutazione critica di Boschini dei maestri veneziani, in particolare Tiziano, che egli celebra come un “pilota” per le generazioni future. Attraverso un’analisi testuale e traduzioni dal dialetto veneziano, la ricerca evidenzia la coerenza del giudizio di Boschini su Tiziano e fornisce approfondimenti sulle tecniche di altri artisti come Giorgione e Veronese. Le sue opere documentano anche la ricezione e la conservazione dell’arte nel XVII secolo. In conclusione, la ricerca dimostra come le attività di Boschini come mercante, artista e scrittore siano state fondamentali nel plasmare il discorso artistico a Venezia, offrendo nuove prospettive su un periodo complesso e affascinante.

REBECCA CIVETTINI, nata a Brescia, consegue la laurea triennale in Beni Culturali presso l’Università di Verona. Approfondisce le conoscenze nel campo della diagnostica applicata alla storia dell’arte, dedicando la tesi agli studi sulle opere di Tiziano condotti dal laboratorio di restauro della National Gallery di Londra, con un focus particolare sulle opere che il maestro cadorino realizzò per il Camerino d’Alabastro di Alfonso I d’Este. Il suo percorso accademico è proseguito con la laurea magistrale, conseguita nel 2025, sempre presso l’Università di Verona. La tesi magistrale si è focalizzata sulla ricezione della figura e dei modelli di Tiziano nella Venezia del Seicento, un tema che ha affrontato attraverso l’analisi degli scritti di Marco Boschini. Questo lavoro le ha permesso di approfondire l’ambito della letteratura artistica, cimentandosi nella traduzione in lingua italiana dei passaggi relativi a Tiziano presenti nella Carta del navegar pitoresco (1660) di Boschini. Parallelamente al suo percorso di studi, dal 2022 collabora con Palazzo Maffei Fondazione Carlon.

Museo del Cenedese – Piazza Flaminio 1, Vittorio Veneto (TV)
Ingresso libero, su prenotazione: 388.4741241 – info.vittorioveneto@aqualab.it

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STEFANIA MASON - Paolo Veronese e i suoi committenti: presenze discrete, celebrative, criptate

Paolo Veronese, Cena in Emmaus, Parigi, Museo del Louvre

STEFANIA MASON

Paolo Veronese e i suoi committenti: presenze discrete, celebrative, criptate

Martedì 24 giugno 2025 ore 18.30
Teatro Accademico – Castelfranco Veneto

Di fronte ai dipinti di Paolo Veronese ammiriamo la raffinatezza della composizione, la qualità dei colori, l’eleganza dei personaggi, il soggetto raffigurato, ma non sempre ci chiediamo a chi si deve quella particolare scelta del tema e quale personalità vi stia dietro. La lista delle tipologie dei committenti del pittore, nell’estensione geografica che va dalla città natale a quella di adozione, Venezia, dove si trasferisce definitivamente nel 1555,  sarebbe molto lunga, poiché nessuno sembra sfuggire al fascino dell’inventiva e della tavolozza di Paolo, che si tratti di un dipinto devozionale da collocare su un altare o nel refettorio del proprio convento, di eternare la propria effigie in un ritratto, di comparire sotto mentite spoglie sulle pareti della propria confraternita. In questa occasione si cercherà di osservare e valutare in che modo i donatori (nobili, ricchi cittadini, mercanti o priori) compaiono come ritratti o si celano sotto i loro santi omonimi o gli stemmi della propria casata nei dipinti da loro commissionati, e pagati, e discernere quanto si deve al pittore e quanto alla volontà dei committenti il loro apparire e come apparire.

STEFANIA MASON è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.

I suoi studi, rivolti soprattutto all’arte veneta del Rinascimento e alla storia del collezionismo, hanno portato a numerose pubblicazioni, alla cura di mostre in Italia e in Europa e a collaborazioni con importanti istituzioni come il Getty Research Institute di Los Angeles e all’INHA di Parigi.

È presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.

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ENRICO MARIA DAL POZZOLO - La mostra su Paolo Veronese al Prado


Paolo Veronese, Conversione di Maria Maddalena, Londra, The National Gallery

ENRICO MARIA DAL POZZOLO

La mostra su Paolo Veronese al Prado

Martedì 17 giugno 2025 ore 18.30
Duomo di Castelfranco Veneto 

Enrico Maria Dal Pozzolo presenta la mostra monografica  Paolo Veronese (1528-1588) esposta al museo del Prado di Madrid (27 maggio –  21 settembre 2025) di cui è curatore insieme al direttore del Prado, Miguel Falomir.
L’esposizione comprende più di cento opere provenienti dalla collezione del museo madrileno e da diverse istituzioni culturali internazionali.

Paolo Caliari è stato uno dei protagonisti del Rinascimento maturo italiano. Figlio di un umile scalpellino, si legò presto a Michele Sanmicheli e Andrea Palladio e, dal 1553, da Verona si recò a Venezia, per lavorare in due luoghi simbolici della Serenissima: Palazzo Ducale e la Libreria Marciana. Decorò quasi integralmente la chiesa di San Sebastiano e nel refettorio del convento benedettino di San Giorgio Maggiore lasciò un’enorme tela, raffigurante le Nozze di Cana, che per secoli fu considerato il più bel quadro di Venezia. La sua decorazione ad affresco della villa di Maser è una delle meraviglie della cultura figurativa di ogni tempo. Il suo principale carattere artistico è che seppe ricreare una visione illusoria di realtà capillarmente rappresentata in termini miracolosamente mimetici.

La mostra conclude il processo di studio e rivalutazione della collezione di pittura veneziana del Rinascimento del Prado, una delle più belle al mondo, e sottolinea l’importanza di Veronese nella collezione del museo, data la sua influenza in Spagna, dove le sue opere erano molto apprezzate da monarchi e collezionisti. La mostra si concentra su tre temi principali: il processo creativo di Veronese; la sua gestione della bottega che organizzava con grande capacità; la rappresentazione delle aspirazioni delle élite veneziane, riflessa nel suo stile cosmopolita che attirava le corti europee.

ENRICO MARIA DAL POZZOLO Nato a Padova, è professore di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco, Sebastiano del Piombo), ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”). È’ membro del Consiglio scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. Recentemente ha pubblicato il catalogo Lorenzo Lotto. Catalogo generale dei dipinti e insieme a Cristina Farnetti il volume Sebastiano del Piombo. Suoni e colori tra Venezia e Roma (1501-1511). Attualmente è consulente della Camera dei Deputati per iniziative legate alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico istituzionale.

Per informazioni e prenotazioni: Segreteria Chiese aperte +39 3887924641 – chieseapertetreviso@gmail.com

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STEFANIA MASON - Alla ricerca dell’album disperso: Palma il Giovane nella collezione Sagredo. Un libro, una storia (Zel Edizioni)

Jacopo Palma il Giovane, Autoritratto allo specchio, Oxford, Ashmolean Museum

STEFANIA MASON

Alla ricerca dell’album disperso: Palma il Giovane nella collezione Sagredo 
Un libro, una storia (Zel Edizioni)

Giovedì 12 giugno 2025 ore 18.30
Sala Convegni Palazzo Giacomelli – Treviso

Un nobile veneziano, la sua ossessione per i disegni, la vendita degli eredi, la dispersione: ricostruiamo insieme il filo rosso che lega un grande disegnatore a Zaccaria Sagredo (1653-1729), che aveva riversato tutte le sue energie nella passione per i disegni creando una straordinaria raccolta nota in tutta Europa. Tra gli album da lui impaginati con cura e amore il “Tomo sesto”, dedicato a Palma il Giovane, dal palazzo veneziano di Santa Sofia emigrò a Londra dove nel 1764 viene venduto e smembrato. È partita così la “caccia al tesoro”, con l’aiuto del metodo particolare di catalogazione di Sagredo, per cercare di ricostruire l’album e insieme di comprendere le scelte del proprietario nell’impaginazione e il suo livello di connoiseurship. Attraverso la varietà per tecnica e cronologia dei fogli, reperiti in musei europei e statunitensi, in collezioni private e sul mercato antiquario, in gran parte inediti, sarà possibile seguire l’intero percorso artistico di Palma disegnatore.

STEFANIA MASON è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.

I suoi studi, rivolti soprattutto all’arte veneta del Rinascimento e alla storia del collezionismo, hanno portato a numerose pubblicazioni, alla cura di mostre in Italia e in Europa e a collaborazioni con importanti istituzioni come il Getty Research Institute di Los Angeles e all’INHA di Parigi.

È presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.

Per informazioni e prenotazioni: Segreteria Chiese aperte +39 3887924641 – chieseapertetreviso@gmail.com

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Stefania Mason, I disegni di Palma il Giovane nella collezione Sagredo

Stefania Mason, I disegni di Palma il Giovane nella collezione Sagredo. «Tomo sesto»

Il delicato compito di portare a termine quello che è considerato il testamento artistico di Tiziano, la drammatica Pietà ora alle Gallerie dell’Accademia, fu affidato a Palma il Giovane, considerato suo erede, e ne è testimonianza l’iscrizione apposta sulla tela sotto il corpo di Cristo: “quod Titianus inchoatum reliquit/Palma reverenter absolvit deoq. Dicavit opus”.

Ma la “reverenza” del giovane artista verso il maestro cadorino era cominciata ancora nella sua adolescenza quando fu visto copiare il Martirio di san Lorenzo ai Gesuiti, un gesto che gli avrebbe cambiato la vita, e si sarebbe conclusa con l’inserimento del busto di Tiziano accanto al proprio e a quello di Palma il Vecchio nel suo cenotafio ai Santi Giovanni e Paolo.

A questo artista e a un’intrigante vicenda collezionistica è dedicato ora il volume di Stefania Mason, presidente del consiglio scientifico della Fondazione Tiziano, pubblicato da Zel Edizioni nel dicembre 2024.
Seguendo le sigle (“G.P.”=Giacomo Palma) e i numeri progressivi iscritti a penna da un grande collezionista, il nobile veneziano Zaccaria Sagredo (1653-1729), sui suoi disegni nell’album a lui dedicato, disperso all’asta londinese nel 1764, l’autrice ha cercato di ricomporre per quanto possibile il«tomo sesto», come segnato nell’inventario della raccolta Sagredo prima della vendita da parte delle eredi, attraverso anni di ricerche nei gabinetti di disegni europei e statunitensi, nel mercato antiquario, nelle collezioni private. La sequenza dei 123 fogli ritrovati ci permette di seguire l’intero percorso artistico di Palma il Giovane e di comprendere come per lui l’esercizio del disegno resti fondamentale in tutte le fasi della lunga carriera e insieme di apprezzare tramite la successione dei numeri sui verso, la scelta del collezionista nella mise en page dei fogli.


Antonio De Rossi e Laura Mascino - Riabitare la montagna contemporanea. Progetti di rigenerazione sulle Alpi e gli Apennini

ANTONIO DE ROSSI E LAURA MASCINO

Riabitare la montagna contemporanea. Progetti di rigenerazione sulle Alpi e gli Appennini

Sabato 19 ottobre 2024 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 

E’ possibile pensare a una nuova abitabilità della montagna e a un nuovo protagonismo delle terre alte, oltre le consuete pratiche di consumo turistico e di valorizzazione territoriale? Attraverso il racconto di una serie di progetti di rigenerazione che stanno coordinando in piccole realtà delle Alpi e degli Appennini, Antonio De Rossi e Laura Mascino mostrano come oggi si sia aperta una nuova fase, dove la montagna può essere vista anche come uno spazio di opportunità, e non solo di marginalità.

Antonio De Rossi, architetto, è professore ordinario e direttore della rivista internazionale “ArchAlp” presso il Politecnico di Torino. E’ autore di diversi libri sulle Alpi e le aree interne, e con i suoi progetti di architettura e rigenerazione ha conseguito diversi premi e riconoscimenti.

Laura Mascino, architetta, si occupa di tematiche di welfare e di rigenerazione, e insegna presso lo IUAV di Venezia, dopo anni di attività didattica presso il Politecnico di Milano. Ha vinto premi e concorsi di architettura, realizzando progetti in Italia, Gran Bretagna, Giappone.

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Stefania Mason rieletta presidente del Consiglio scientifico


Stefania Mason

Stefania Mason rieletta presidente del Consiglio scientifico

Il 23 settembre è stata riconfermata la fiducia con un voto unanime a Stefania Mason come presidente del Consiglio scientifico per il triennio 2024-2027 con una generale espressione di apprezzamento per il suo precedente operato.

Presente dal 2005 nel Consiglio della Fondazione, Stefania Mason è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.
Studiosa di pittura e grafica veneta, ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni, monografie e cataloghi ragionati, ricordiamo in particolare quello monumentale su Palma il Giovane, ma anche i contributi su Carpaccio, Bassano, Tiziano, Paolo Fiammingo, Sebastiano Mazzoni, Veronese, ha collaborato o curato grandi mostre (Colonia/Parigi; Ajaccio 2018; Venezia/Washington 2018) e partecipato a numerosi convegni internazionali (Braunschweig, Parigi, Nantes, Bordeaux, Cambridge, New York).
Ha ideato e diretto il progetto “Il collezionismo artistico a Venezia dalle origini al Settecento”, per la Fondazione Venezia, culminato nei tre volumi (2007, 2008, 2009).

Ha fatto parte dell’Advisory Committee del Getty Research Institute, di Los Angeles, ed è stata Chercheur invité all’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi nel 2011 per il programma RETIF (Répertoire des tableaux italiens des collections publiques françaises).

Fa parte del comitato scientifico di « Arte Veneta », « ArtItalies » ed è socia dell’Ateneo Veneto.

In qualità di presidente, nel triennio 2021-2024 ha curato il volume collettaneo sul restauro della Madonna con il Bambino e i santi Tiziano e Andrea di Tiziano della chiesa arcipretale di Pieve di Cadore. In occasione dell’Estate 2023 ha ideato e coordinato il catalogo e la mostra (in collaborazione con la Magnifica Comunità) Tiziano, Valentin Lefèvre e il paesaggio e nell’Estate 2024 Un magico “ponte” da Tiziano a Rubens. La fortuna di un dipinto perduto ai fini della valorizzazione del patrimonio delle stampe della Fondazione.

Quanto alla rivista “Studi Tizianeschi”, sono usciti regolarmente i numeri XII e XIII ed è in preparazione un ricco n. XIV per l’inizio del 2025.

Su sua iniziativa è stata stilata una Convenzione-quadro con le Gallerie dell’Accademia di collaborazione per la promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

E’ inoltre alla firma una Convention de Partenariat con l’Institut Catholique de Paris per stages di formazione di studenti dell’ICP e la collaborazione scientifica, di cui hanno usufruito già quattro studenti francesi, lavorando sotto la guida sua e della professoressa  Laura de Fuccia per l’ICP.

Nel discorso programmatico indirizzato ai soci e ai membri del Consiglio scientifico, Stefania Mason si dice onorata del rinnovo dell’incarico che svolgerà mantenendo il doppio indirizzo negli studi, internazionale e locale, valorizzando i beni del territorio con la conclusione, tra l’altro, del lavoro sulle Dimore storiche del Cadore.

Tra i suoi auspici è la ripresa della collana in linea con le precedenti pubblicazioni monografiche, possibilmente sull’importante tema di Tiziano e il paesaggio, nonché l’incrementazione del patrimonio delle stampe, che rende la Fondazione unica in Italia per la specificità della raccolta, e la sua fruibilità attraverso un database aggiornato tecnologicamente.