Arte, fede e medicina nella Venezia di Tintoretto

Arte, fede e medicina nella Venezia di Tintoretto

GABRIELE MATINO

Lunedì 30 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Gabriele Matino ha conseguito il PhD alla University of Nottingham (UK) con una tesi sull’opera di Giovanni Mansueti e il ciclo pittorico per la Sala dell’Albergo della Scuola Grande di San Marco (2014). Le sue ricerche e pubblicazioni si concentrano sulla pittura narrativa veneziana tra XV e XVI secolo, in particolare sui meccanismi di commissione, produzione e fruizione dei cicli pittorici realizzati per le sedi delle confraternite di batudi, le Scuole Grandi. Già borsista della Gladys Krieble Delmas Foundation (New York) per una ricerca sui ritratti di gruppo nei teleri della Sala dell’Albergo della Scuola Grande di San Marco (2014-15), dal 2016 è Curatorial Fellow di Save Venice Inc per cui cura la mostra Arte, fede e medicina nella Venezia di Tintoretto. A partire da ottobre 2018 sarà Visiting Scholar presso la University of York (UK).

Il Polo Culturale Museale Scuola Grande di San Marco, su iniziativa di Save Venice Inc e con la collaborazione scientifica dell’Archivio di Stato di Venezia, promuove una mostra dal titolo Arte, fede e medicina nella Venezia di Tintoretto (6 settembre 2018-6 gennaio 2019). La mostra, che si terrà in contemporanea con le grandi esposizioni di Palazzo Ducale e delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, intende celebrare il cinquecentenario della nascita di Jacopo Tintoretto in uno dei luoghi che più ne segnarono la carriera artistica: la Scuola Grande di San Marco.
Nata come sede di un’antica confraternita di devozione, nel Cinquecento la Scuola Grande di San Marco si distinse per i cicli pittorici commissionati ad alcuni dei più importanti pittori del Rinascimento italiano, tra cui Jacopo e Domenico Tintoretto. Convertita in Ospedale a seguito della soppressione per decreto napoleonico, attualmente le sue sale monumentali ospitano il Museo della Scuola Grande di San Marco, la Biblioteca Monumentale e il Museo Medico dell’Ospedale Civile di Venezia. Grazie a questa sua pluralità di funzioni e ruoli nella storia della società veneziana, la Scuola Grande di San Marco è stata scelta quale luogo ideale per esplorare le relazioni tra credo religioso e sapere medico-scientifico nel complesso contesto culturale in cui visse e operò Jacopo Tintoretto.

In questo intervento il curatore della mostra, Gabriele Matino, illustrerà le tematiche chiave del percorso espositivo, presentando in anteprima alcune delle opere esposte in mostra

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La mostra sui Ritratti di Lorenzo Lotto al Prado e alla National Gallery di Londra (2018-19)

La mostra sui Ritratti di Lorenzo Lotto al Prado e alla National Gallery di Londra (2018-19)

Domenica 29 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Enrico Maria Dal Pozzolo è professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, dove tiene i corsi di Museologia e storia del collezionismo, di Storia dell’arte veneta e di Metodologia della ricerca storico-artistica. Si occupa specificamente di pittura veneta dal Quattrocento al Settecento. È nei comitati scientifici della rivista «Venezia Cinquecento. Studi di storia dell’arte e della cultura» e della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. E’ stato curatore di importanti mostre sulla pittura veneta.

Il Museo del Prado e la National Gallery di Londra organizzano congiuntamente un mostra dedicata a uno degli artisti più affascinanti e singolari del Cinquecento italiano. I ritratti elaborati da Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1557) si distinguono per la loro invenzione compositiva e la penetrazione psicologica, nonché per la loro rivelazione di una vita interiore inquieta.
Durante la sua vita, ha usato una grande varietà di tipologie. Il simbolismo, evidente o nascosto, dei suoi ritratti e la sua profondità psicologica sono due degli aspetti che definiscono il Lotto.
Un altro si manifesta nell’importanza che dava agli oggetti per definire lo stato, i gusti e le aspirazioni delle persone che immortalava. Oltre al suo ruolo di ritrattista, si dedicò anche alla pittura religiosa.
Fu l’autore delle tre Sacre Conversazioni per le chiese di Santo Stefano, del Santo Spirito e di San Bernardino di Bergamo. Il suo stile fortemente espressivo ed estraneo al classicismo caratteristico dell’espressione del sentimento religioso lo rese un pittore molto singolare per l’epoca.
Questo incontro si collega al precedente e ripercorre la storia della realizzazione della mostra sui Ritratti di Lorenzo Lotto che si sta svolgendo al Prado e che in novembre passerà alla National Gallery di Londra. Con una serie di immagini si entrerà nelle sale durante e dopo l’allestimento, evidenziando connessioni tra le opere e soffermandosi su alcuni dei capolavori presenti.

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Treviso urbs picta. Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo: conoscenza e futuro di un bene comune

Treviso urbs picta. Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo: conoscenza e futuro di un bene comune

PATRIZIA BOSCHIERO ROSSELLA RISCICA E CHIARA VOLTAREL 

Sabato 28 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


È un volume collettivo pubblicato dalle Edizioni della Fondazione Benetton con Antiga, a cura di Rossella Riscica (ricercatrice, architetto), Chiara Voltarel (ricercatrice, storica dell’arte).
L’antica consuetudine di decorare le facciate degli edifici ha caratterizzato Treviso così a lungo da farla conoscere come “urbs picta”. Dal 2011 la Fondazione Benetton Studi Ricerche ha avviato su questo fenomeno una ricerca che ha portato, tra l’altro, alla creazione di una banca dati che conserva, su edifici esistenti ed esistiti, tutte le informazioni raccolte attraverso sopraluoghi sul campo, ricerche bibliografiche e archivistiche e un’accurata campagna fotografica (realizzata da Arcangelo Piai e Corrado Piccoli su incarico della Fondazione) sulle testimonianze pittoriche all’interno della cerchia muraria della città; il collegamento tra i dati acquisiti con la ricerca e le cartografie attuali e storiche permette di interrogare il sistema e ottenere varie e interessanti “mappe tematiche”. Questo lavoro sistematico ha permesso di sviluppare una serie di riflessioni, delle quali dà conto il volume Treviso urbs picta, che si apre con un saggio di Lionello Puppi, uno sguardo geograficamente e storicamente ampio sul tema, al quale segue un contributo di Andrea Bellieni che delinea la relazione tra le facciate affrescate e l’evoluzione urbanistico-architettonica della città. Seguono altri tre saggi: uno storico-artistico di Chiara Voltarel, che si sofferma su artisti, tipologie e tematiche delle decorazioni; quello di Rossella Riscica che attraversa le questioni dei degradi e degli interventi di conservazione delle facciate affrescate trevigiane; un excursus di Massimo Rossi sulle guide a stampa di Treviso, in relazione agli edifici dipinti. In chiusura, prima della postfazione di Eugenio Manzato, alcune schede di approfondimento su temi storico-artistici e sulle tecniche dei dipinti murali. Corredano i testi un ampio apparato fotografico, in gran parte inedito, e mappe tematiche di approfondimento, connesse alla banca dati.
Il progetto di ricerca Treviso Urbs Picta, avviato tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, muove dall’identificazione e dallo studio iconografico e stilistico delle facciate di case e di altri edifici affrescati e variamente decorati all’interno della cinta muraria della città di Treviso nel corso dei secoli XIII-XX (includendo sia gli affreschi e i relativi edifici esistenti a oggi, sia quelli documentati ma perduti o parzialmente perduti).
Lo studio sta conducendo a una loro sistematica datazione e catalogazione, che ha naturalmente preso il via da quelle già disponibili per un loro aggiornamento e in vista della costruzione di una nuova mappa topografica (sincronica e diacronica) della città affrescata, in una prospettiva che tenga conto delle diverse fasi storiche, fino alla condizione attuale e alle sue diverse emergenze, oltre che al futuro, con proposte concrete di salvaguardia del patrimonio, attraverso i temi del restauro e della valorizzazione.
L’obiettivo principale è quello di contribuire, con lo svolgimento, i risultati e la divulgazione della ricerca, a una maggiore conoscenza scientifica e a una maggiore consapevolezza civica dei “beni culturali” della città di Treviso e della sua comunità. In questo senso Treviso Urbs Picta si pone anche in continuità con altri progetti di ricerca che la Fondazione Benetton ha condotto in quest’ambito (la città di Treviso) sin dalla sua nascita e che hanno avuto un esito pubblico con seminari e convegni, laboratori, pubblicazioni, mostre.

La presentazione sarà coordinata da Patrizia Boschiero, responsabile delle edizioni della Fondazione Benetton.

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La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi vetusti

La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi

CESARE LASEN E PAOLA FAVERO

Giovedì 26 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Cesare Lasen, botanico feltrino, è stato il primo presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e tutt’ora membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco. Nella sua lunga attività di botanico Lasen ha pubblicato oltre 240 testi scientifici, corollario di una vasta attività accademica e divulgativa. Ma tutto è partito dalle radici di una montagna, il San Mauro, una montagna appartata e silente, testimone della natura meno conosciuta e forse anche più vera. E’ lì che è nato Cesare «a 750 metri di quota sopra il paese di Lasen, in una casa rurale isolata, la più lontana dal paese, senza acqua correre, senza luce elettrica, non c’era la strada che arrivava…».
La sua passione lo porta ad occuparsi di studi ecologici e applicativi, con particolare attenzione ai problemi della tipologia forestale, dei prati e di tutti gli habitat di “Natura 2000”, ma in particolare dei temi connessi alla conservazione della natura e della valutazione della qualità e dell’impatto ambientale. Non si contano a tal proposito le consulenze, le collaborazioni con università, i convegni ai quali ha partecipato, gli studi e le pubblicazioni scientifiche.

Paola Favero è nata a Bassano del Grappa, laureata in scienze forestali, è comandante del reparto Carabinieri per la Biodiversità di Vittorio Veneto. Appassionata alpinista e amante della montagna in tutti i suoi aspetti, ha iniziato ad arrampicare e praticare lo scialpinismo già dall’età di 15 anni, ed è andata sviluppando una parallela attività di scrittrice, collaborando con riviste di montagna e pubblicando vari libri. Dal 1996 è socia Accademica del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

La Fondazione presenta il libro La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi vetusti, scritto a quattro mani ed edito dal Corpo Forestale dello Stato.
Il volume raccoglie i dati di varie indagini naturalistiche condotte all’interno della riserva – che si trova nella parte alta della val d’Ansiei, in comune di Auronzo di Cadore nel bellunese – che costituiscono una prima banca dati sulla ricchezza di biodiversità presente e che verranno poi utilizzate per l’elaborazione di un Piano di Gestione di tipo innovativo. Un’opportunità per conoscere l’area naturale, eredità della Repubblica Serenissima di Venezia che dal 1464 la gestì per ricavarne i pennoni e gli alberi per la sua flotta navale, e che dal 1871 è diventata foresta inalienabile dello Stato Italiano.
Il volume sarà presentato dagli autori, che insieme a Francesco Mezzavilla, faunista, ad Andrea Favaretto, ornitologo, a Fabio Padovan, micologo, accompagneranno il pubblico alla scoperta delle varie specie della riserva, dagli animali e gli uccelli più significativi, ai funghi e al loro significato ecologico.

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A spasso in 3D: Pieve, Tiziano e il Forte

A spasso in 3D: Pieve, Tiziano e il Forte

Mercoledì 25 luglio 2018 ore 18.00

Forte di Monte Ricco – Pieve di Cadore 


Intervengono:

Tullia Zanella, coordinatrice del progetto virtuale al Forte
Erminio Paolo Canevese, coordinatore tecnico – Virtualgeo S.r.l.

Mercoledì 25 luglio alle ore 18.00 al Forte di Monte Ricco verrà presentato il progetto relativo alla valorizzazione digitale del complesso, in relazione a Pieve di Cadore e alla figura di Tiziano Vecellio.

L’iniziativa punta a fornire una guida ai visitatori del Forte, che, attraverso i tablet forniti al momento della visita, possono esplorare i vari percorsi virtuali pensati per loro. Possono quindi muoversi nel virtual tour del Forte, scoprendone la storia tramite video, foto e approfondimenti, o ampliare il focus e passeggiare in 3D per Pieve di Cadore. Da qui si può intraprendere un’altra narrazione che riguarda Tiziano e le vie attraverso cui si diffuse e costruì la sua fama, sia a livello internazionale che locale: si può quindi scegliere di navigare tra le stampe da Tiziano della collezione della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, gli strumenti tramite cui il Maestro usava diffondere le proprie invenzioni pittoriche, che continuarono a essere riprodotte a mezzo stampa per molti secoli dopo la sua morte; o ancora si può decidere di visitare in virtual tour le chiese cadorine che ospitano le opere dei vecelliani, e che  contribuirono alla diffusione dello stile tizianesco.

Molti percorsi, dunque, cui si aggiunge una guida in virtuale alla mostra d’arte contemporanea che si può visitare al Forte, Brain Tooling, a cura di Dolomiti Contemporanee.

L’intero apparato, che oltre all’aspetto culturale e comunicativo raccoglie anche un grande lavoro di conservazione preventiva attraverso sofisticati rilievi dei siti narrati, è stato costituito interamente online, per facilitarne l’aggiornamento ma anche la diffusione internazionale, con l’obiettivo di stimolare la curiosità di potenziali visitatori da tutto il mondo.

In occasione della presentazione del 25 luglio sarà possibile sperimentare le possibilità delle piattaforme create, sia tramite i tablet sia attraverso alcuni visori 3D per la visita virtuale dei luoghi.

Il progetto virtuale è stato realizzato dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, grazie al sostegno della Fondazione Cariverona che ha permesso l’avvio della start up di cui fa parte la Fondazione Museo dell’Occhiale.

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Le stelle di Lorenzo Lotto

Le stelle di Lorenzo Lotto

Martedì 24 luglio 2018 ore 18.00

Sala Magnifica Comunità – Pieve di Cadore 


Enrico Maria Dal Pozzolo è professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, dove tiene i corsi di Museologia e storia del collezionismo, di Storia dell’arte veneta e di Metodologia della ricerca storico-artistica. Si occupa specificamente di pittura veneta dal Quattrocento al Settecento. È nei comitati scientifici della rivista «Venezia Cinquecento. Studi di storia dell’arte e della cultura» e della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. E’ stato curatore di importanti mostre sulla pittura veneta.

Il Museo del Prado e la National Gallery di Londra organizzano congiuntamente un mostra dedicata a uno degli artisti più affascinanti e singolari del Cinquecento italiano. I ritratti elaborati da Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1557) si distinguono per la loro invenzione compositiva e la penetrazione psicologica, nonché per la loro rivelazione di una vita interiore inquieta.
Durante la sua vita, ha usato una grande varietà di tipologie. Il simbolismo, evidente o nascosto, dei suoi ritratti e la sua profondità psicologica sono due degli aspetti che definiscono il Lotto.
Un altro si manifesta nell’importanza che dava agli oggetti per definire lo stato, i gusti e le aspirazioni delle persone che immortalava. Oltre al suo ruolo di ritrattista, si dedicò anche alla pittura religiosa.
Fu l’autore delle tre Sacre Conversazioni per le chiese di Santo Stefano, del Santo Spirito e di San Bernardino di Bergamo. Il suo stile fortemente espressivo ed estraneo al classicismo caratteristico dell’espressione del sentimento religioso lo rese un pittore molto singolare per l’epoca.
Nella conferenza di Enrico Dal Pozzolo si introduce in generale la figura e la produzione di Lorenzo Lotto, uno dei protagonisti della pittura del Rinascimento europeo, sulla cui ritrattistica si sta svolgendo una mostra al Prado che poi passerà in novembre alla National Gallery di Londra. Nato a Venezia nel 1480/81, morì a Loreto nel 1556, dopo una vita solitaria ed errabonda, molto diversa – per peripezie e fortune – da quella di Tiziano.

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Musica e danze alla corte di Tiziano- Evento rinascimentale a Pieve di Cadore

Musica e danze alla corte di Tiziano- Evento rinascimentale a Pieve di Cadore

Sabato 14 luglio 2018 ore 20.30

Piazza Tiziano – Pieve di Cadore (presso sala Cosmo in caso di maltempo)


Nell’ambito della quinta edizione del DOLOMITI SUMMER FESTIVAL 2018, Libera Accademia di Roma e l’Università Popolare dello Sport di Roma in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore organizzano un evento rinascimentale a Pieve di Cadore con danze e cori in esibizione, Carocoro – Schola Cantorum della Libera Accademia di Roma – Coro San Leopoldo.

Il tema del Dolomiti Summer Festival per l’estate 2018 è Le tre Esse di una Montagna: La Storia – I Suoni – I Sapori.

La Storia, raccontata da grandi esperti delle realtà locali e dai docenti della Libera Accademia di Roma e dell’Università Popolare dello Sport, ci porterà a rievocare il periodo Rinascimentale (tra musica, danze di corte e scuole d’arte pittorica quale fu quella di Tiziano), il ricordo della fine del grande guerra nel primo conflitto mondiale (concerti e visite nei luoghi e nei musei della grande guerra), rivivere l’arte degli antichi mestieri nel “Viaggio del ricordo” a Valle di Cadore.
I Suoni, suggestioni e bellezza nelle esecuzioni dei gruppi iscritti al Festival, come quelle disegnate dalle Bande e dai Cori partecipanti alla rassegna. Gran parte dei concerti in luoghi straordinari.
I Sapori, quelli speciali di un’eccellente gastronomia locale tra baite e rifugi alpini. Fra le gite in programma, quella particolare agli orti di Vinigo con degustazione offerta dal Ristorante Al Capriolo di Vodo. Il Dolomiti Summer Festival toccherà quindi piazze e chiese, rifugi e teatri per un’esperienza che non sia solo di canto e musica, ma anche di scoperta delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Molteplici sono gli obiettivi della manifestazione:
rigenerare i centri storici e luoghi del Cadore e dell’Ampezzo attraverso percorsi di conoscenza di Arte sia antica che contemporanea; raccontare la storia attraverso parole e canti della tradizione popolare;
scoprire nuove realtà contrapponendo stili e costumi differenti; incentivare la coralità come condivisione e aggregazione.

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Il Fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della Grande Guerra

MAPPE IN GUERRA – Fronte del Piave e del Grappa nella cartografia militare della Grande Guerra


INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
presentatazione del curatore Francesco Ferrares

giovedì 19 alle ore 18.30
Palazzo Cos.Mo – Pieve di Cadore


In occasione dei cento anni (1917/18 – 2017/18) che si compiono dall’insediarsi del fronte della guerra italo – austro-ungarica sulla linea del Piave e coll’occasione della pubblicazione di una pregevole Miscellanea di Mappe Militari proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze, pubblicazione voluta e curata da Regione Veneto e Comitato per il centenario della Grande Guerra dell’Università di Padova, è stata realizzata una mostra che illustra le disposizioni degli schieramenti alla fronte attraverso questo materiale cartografico.
La mostra è stata concepita a sezioni modulari, con approfondimenti e complementi, in modo da essere agevolmente trasportata e selezionata in funzione degli spazi disponibili presenti nelle diverse sedi che ne richiedano l’allestimento temporaneo (scuole, mausolei, sale comunali, etc.).
L’intento dell’esposizione è quello di portare il visitatore all’interno del paesaggio di guerra attraverso lo strumento cartografico, mettendolo in relazione con testimonianze fotografiche e memorie dei protagonisti. Si spera di far capire il senso della cartografia militare, l’importanza dell’informazione spaziale e soprattutto le possibilità offerte e concesse da questi strumenti in quell’epoca. Attraverso un’analisi sintetica, in pillole, che si snoda attraverso i vari pannelli, si dovrebbe comprendere l’efficacia della simbologia, l’uso del colore e la tecnica di aggiornamento continuo coi rischi che tale acquisizione comportava. Si spera inoltre di trasmettere l’importanza di tale strumento nell’illustrare un’informazione esauriente delle disposizioni avversarie per mantenere un equilibrio strategico e tattico durante lo svolgimento dell’evento bellico.

 

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Verso la sorgente - A piedi lungo il Piave

Verso la sorgente – A piedi lungo il Piave

EDOARDO FRASSETTO E DANIELE PAVAN 

Venerdì 13 luglio 2018 ore 21.00
Serra del giardino di Palazzo Lazzaris – Perarolo di Cadore


Verso la sorgente – A piedi lungo il Piave

A metà tra racconto di viaggio e momento di riflessioni personali sulla natura e sul rapporto dell’uomo con essa, “Verso la sorgente” è il resoconto della camminata, fatta nel 2010, di tre ragazzi trevigiani, Edoardo Frassetto, Furio Nave e Antonio Stevanato, lungo il corso del Piave, dalla foce a Cortellazzo di Jesolo fino alla sorgente sul Monte Peralba a Sappada. L’obiettivo di questo “pellegrinaggio” era ed è quello di sensibilizzare sulla creazione di una pista ciclo-pedonale lungo il fiume sacro alla patria. E’ stata l’occasione inoltre per riscoprire la bellezza di un ambiente che, sebbene martoriato, presenta ancora squarci di una bellezza mozzafiato, e per incontrare sulla strada persone che hanno lasciato un ricordo di sé nei tre camminatori. Questo libro vuole inoltre essere la testimonianza che un turismo diverso e sostenibile è possibile, con ricadute positive sull’economia locale e sul territorio, e che il cammino, inteso come pratica naturale e stile di vita, ha un ruolo fondamentale per il benessere della persona. Camminare è terapia dallo stress quotidiano e dalla negatività di una società spesso lontana dai bisogni dell’uomo.

Il libro è stato stampato in mille copie da Grafiche Antiga, è stato auto-finanziato dall’autore ed è disponibile scrivendo alla mail frassetto.edoardo@gmail.com, alle presentazioni che si susseguiranno (le date saranno aggiornate sul blog edoardofrassetto@blogspot.it) e in alcune librerie (Lovat di Villorba, Zanetti di Montebelluna, Moderna di San Donà di Piave) e su amazon.it.
Nel libro sono presenti alcune foto della fotografa Anna Carmignola, che ha partecipato alla camminata in quattro tappe, e illustrazioni di Margherita Baccega, che ha curato anche il lavoro grafico del libro.
La prefazione è di Alessandro Marzo Magno, giornalista e autore di “Piave – Cronache di un fiume sacro”, testo importante per la conoscenza di questo fiume.

Edoardo Frassetto nasce a Treviso nel 1974. Per anni collabora con Il Gazzettino, Altreconomia, Rockerilla e con Rootshighway.it. Dal 2009 scrive di musica, viaggi e attualità nel suo blog personale edoardofrassetto.blogspot.it. Nel 2016 pubblica Massimo Volume, il suo primo romanzo, scritto a vent’anni e rivisto a quaranta.
Nel tempo libero coltiva e condivide con la sua famiglia la grande passione per la musica, i viaggi, i libri e la montagna. Colleziona taccuini e gli spiace non avere una bella grafia. Attualmente lavora presso la Biblioteca di Spresiano, in provincia di Treviso.

Daniele Pavan, nato a Spresiano nel 1954, si è laureato in Lettere con indirizzo storico all’Università degli Studi di Padova con il Prof. Angelo Ventura. Dai primi anni ’80 dirige la Biblioteca Comunale di Spresiano. La storia di Botolo Lazzaris è stata da sempre al centro delle sue ricerche, grazie anche all’incoraggiamento e sostegno di Fiorello Zangrando. Nel 2015 è stato insignito del premio “Civilitas” per la sezione “Civiltà nella comunità” conferitogli dall’Associazione Dama Castellana con il patrocinio del Comune di Conegliano e della Provincia di Treviso.     

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La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

ALESSANDRO CABIANCA 

Musiche con Oliviero De Zordo e Veronella Daniele

Giovedì 5 luglio 2018 ore 21.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


La poesia trobadorica, le crociate e il Veneto

La nascita della poesia nelle lingue volgari dell’Italia, con la Scuola siciliana prima e il Dolce stil novo poi, ha un fondamentale precedente nella poesia dei trovatori. Cabianca, partendo dai testi riportati nel Novellino provenzale, che descrive le vite dei più illustri trovatori dell’Occitania, traccia il percorso della poesia provenzale in Italia nella prima metà del 1200. Nel Novellino troviamo brevi racconti scritti in provenzale da Uc de Saint Circ, Michele de la Torre e altri, tradotti da Giovanni Galvani e pubblicati da Gaetano Romagnoli nel 1870 da Cabianca riproposti in lingua attuale per far conoscere aneddoti, curiosità, avventure, disavventure intorno alla diffusione della poesia provenzale oltre alla concezione della vita e dell’amore nelle corti del tempo. Questa poesia sta alla base del fiorire poetico nelle lingue volgari anche in Italia nei secoli XIII e XIV. Cabianca parlerà della diaspora dei trovatori per le corti d’Europa, dei Malaspina, del Monferrato, degli Este e in particolare degli Ezzelini, a Verona, Padova e Treviso, dopo la devastante crociata contro gli albigesi voluta dalla Chiesa e guidata dai baroni della Francia settentrionale e dei contatti tra i Provenzali e la Magna curia di Federico II, il primo formarsi di una poesia in una lingua volgare italiana, il siciliano.

Alessandro Cabianca, drammaturgo, saggista e poeta.

Ha pubblicato varie raccolte di poesia, un romanzo, tre tragedie, Medea, Clotennestra e Antigone, il dramma Torquato Tasso, la fiaba in versi I musicanti di Brema, musicata da Matteo Segafreddo, con cui ha scritto Armonie d’insieme. Poesia e musica dal mito al ’900 Cromatismi contemporanei. Una terza dimensione poetico-musicale. Cura la Collana di Poesia L’oro dei suoni. Ha fondato il Gruppo 90-ArtePoesia e il P.I.P. (Pronto Intervento Poetico). www.mitopoiesis.com.

 Oliviero De Zordo, pianista, organista, polistrumentista e compositore, originario di Cibiana di Cadore, vive a Padova, dove è stato già docente di ruolo in discipline compositive nel locale Conservatorio e in precedenza in quello di Venezia. Ha al suo attivo, oltre all’attività didattica, numerosi concerti nei quali alterna a brani d’autore e a trascrizioni, sue nuove composizioni ed improvvisazioni emozionali e tematiche, anche proposte dal pubblico. Si avvale inoltre delle nuove tastiere digitali fin dagli anni ’80 che gli consentono di esplorare e ricercare tutte le possibili ambientazioni sonore per ottenere impasti timbrici originali e raffinati. Ha costituito “Il Convivio Musicale”, gruppo specializzato nell’esecuzione di musiche dal medioevo al primo Barocco e l’”Ensemble Kaleidos” per il quale tuttora compone ed arrangia brani di vario genere. Le sue composizioni, un centinaio, spaziano dalla tradizione alla musica elettronica d’avanguardia in un progressivo affinamento formale e stilistico.

Veronella Daniele si è formata musicalmente presso i Conservatori di Venezia e Padova titolandosi in Pianoforte, Didattica della musica, Flauto Dolce e abilitazione all’insegnamento. Ha proseguito l’attività di docente con esperienza dalla scuola materna alla scuola superiore orientando allo studio in Conservatorio vari allievi. Ha cooperato per l’allestimento di spettacoli teatrali con la realizzazione di coreografie, basi e arrangiamenti musicali. Ha svolto in parallelo attività concertistica in varie formazioni rinascimentali e barocche. Collabora con la SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale) quale membro del direttivo e presidente per più mandati della sezione di Padova dalla sua costituzione (1983), organizzando eventi, corsi e seminari di formazione e aggiornamento.

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