Il pittore del '600 Giuseppe Diamantini: dalle Marche al Comelico

LETIZIA LONZI

Il pittore del ‘600 Giuseppe Diamantini: dalle Marche al Comelico

Domenica 22 agosto ore 18.00
Museo Algudnei – Dosoledo di Comelico Superiore


 

Letizia Lonzi parlerà della tela cadorina, in prestito a Fossombrone (PU) per la mostra “Giuseppe Diamantini, pittore e incisore, tra le Marche e Venezia” (dal 31 al 17 ottobre 2021).
Il poco noto dipinto conservato ora nei depositi di una chiesa minore del Comelico (Alto Cadore, Belluno) ritrae la biblica Bethsabea alla fonte mentre, assistita dalle ancelle, seminuda, sta facendo il bagno, secondo quanto è narrato nel II libro di Samuele e nel I libro dei Re.
La tela, ascrivibile ai modi di Giuseppe Diamantini, si custodisce ora in ambito ecclesiastico ma proviene dalla collezione privata di un cadorino con forti legami con Venezia.

Letizia Lonzi
Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Udine, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca alla Scuola Dottorale interateneo in Storia delle Arti di Verona-Venezia con un progetto sui Vecellio.
Collabora con la Diocesi di Belluno-Feltre come catalogatrice e membro del Comitato Scientifico del Museo Diocesano di Feltre, con la rivista “Archivio Storico Belluno Feltre Cadore” e con altre istituzioni museali e culturali dedicando i suoi studi alla pittura, alla scultura e all’oreficeria di ambito bellunese. Svolge attività come Operatore del Turismo Religioso e come collaboratore della Magnifica Comunità di Cadore per le attività culturali del progetto “Itinerari in rete”. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche: ha recentemente curato il decimo volume della Collana Tesori d’arte sull’altare a battenti di Pieve di Cadore per conto della Provincia di Belluno.

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Concerto per violino e pianoforte

MATTIA TONON E ALESSANDRO SEGRETO

Concerto per violino e pianoforte
Musiche di Mozart, Saint Saens, Reger

Sabato 21 agosto ore 21.00
Auditorium Cos.mo Pieve di Cadore

L’idea del concerto nasce accostando tre “ninna nanna” composte tra Parigi e Vienna e pensando alla commistione tra queste due città: è proprio a Parigi che viene scritta la sonata di Mozart KV 304 proposta in apertura; si prosegue con la sonata per pianoforte e violino op. 100 del compositore Viennese Brahms e la sua celeberrima Ninna nanna trascritta per violino e Pianoforte trascritto da F. Hermann (Ed. Schott); si ritorna poi a Parigi con la Ninna Nanna per violino e pianoforte di Saint-Saëns (celebrando così anche il centenario dalla sua morte). Si conclude con la Ninna Nanna di Max Reger, composta a Vienna agli albori del ‘900 alla quale seguono una “Burla” ed un “Capriccio” dal carattere vivace e virtuosistico.

Mattia Tonon – Violino
Si diploma in Violino con il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste sotto la guida di G. Nadai. A soli quattordici anni supera la selezione per la “Internationales Jugendsinfonieorchester” producendo con loro a Brema il suo primo CD; nello stesso anno debutta come solista nella chiesa della Pietà di A. Vivaldi a Venezia con l’orchestra dei Virtuosi di Venezia. Ha vinto numerosi premi come violinista nei concorsi di: Verucchio (RN), S. Bartolomeo al Mare (IM), Scopello (VC), Manerbio (BS), Treviso, Schio (VI). Approfondisce il repertorio solistico con M. Quarta ed U. Ughi e la musica da camera frequentando i corsi a Duino con il Trio di Parma ed il Trio di Trieste. Dopo il diploma si perfeziona con il M° F. De Angelis all’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano, collaborando con l’orchestra fino al 2015 e partecipando a recite e concerti nel cartellone del più prestigioso Teatro di Milano ed a tournée in Europa, America ed Asia. Dal 2011 al 2013 lavora nel festival “Uto Ughi per Roma” eseguendo diversi concerti anche da solista nelle sale da concerto e nei luoghi più prestigiosi della capitale. Nel 2020 pubblica con la casa editrice svizzera Pizzicato Verlag Helvetia un suo arrangiamento per violino e orchestra d’archi delle due sonate Tartiniane “Didone Abbandonata” e “Trillo del Diavolo”. Suona un violino P. Sbrighi (Rimini, 1994, Ex P. Polloni). La sua passione per meccanismi lo ha portato a diventare dottore magistrale in ingegneria, tuttavia senza mai esercitare questa professione.

Alessandro Segreto – Pianoforte
Si diploma con il massimo dei voti presso i Conservatori “Vivaldi” di Alessandria (classe del prof. M. Paderni, studiando nel contempo composizione) e “B.Marcello” di Venezia (II livello, classe della prof.ssa A. Barutti), dove consegue anche l’abilitazione per l’insegnamento del Pianoforte nelle scuole statali.
Si perfeziona presso l’Accademia Ducale di Genova con B. Petrushanskj, B. Bloch, L. Naumov. e, per la musica da camera, D. De Rosa.
Segue la formazione come maestro collaboratore presso l’Accademia del Teatro “Alla Scala” di Milano e Teatri Spa di Treviso.
Si esibisce in diverse formazioni con strumentisti e cantanti, ospite di importanti stagioni nelle principali città italiane e all’estero (Francia, Portogallo, Svizzera).
Attivo nella musica contemporanea, collabora specialmente con Carla Rebora, incidendo sue composizioni per la VDM Records di Roma.
Nella sua intensa attività di pianista accompagnatore, collabora con l’IMP “Pergolesi” di Ancona e con i Conservatori “Vivaldi” di Alessandria, “Steffani” di Castelfranco Veneto (TV) e “B.Marcello” di Venezia, con l’Accademia della Voce di Torino e con artisti di livello internazionale (tra cui il tenore M. Alvarez).
E’ docente di pianoforte presso il Liceo Musicale “Marconi” di Conegliano (TV).

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L'immagine dell'Altro nel '700 veneziano: i Guardi e le scene turchesche

DULCIA MEIJERS

L’immagine dell’Altro nel ‘700 veneziano: i Guardi e le scene turchesche

Sabato 21 agosto ore 18.00
Chiesa di San Giovanni Battista – Vinigo di Cadore


La pace di Passarowitz del 1718 aveva molto attenuato la paura per l’Impero Ottomano e il fascino dell’Oriente si era andato diffondendo a partire dai primi decenni del ‘700. Conoscere le ‘stranezze’ di popoli delle tradizioni differenti è come viaggiare idealmente in un altro mondo. La bottega di Antonio Guardi, il suo mecenate tedesco, feldmaresciallo Johann Matthias von der Schulenburg, il gusto per l’esotico e la Turcomania nell’Europa del Settecento costituiscono gli ingredienti e il contesto per la commissione dei ‘quadretti turcheschi’.

Dulcia Meijers, ha studiato storia dell’arte e archeologia all’Università di Nimega in Olanda. Dal 1985 è professore di storia dell’arte e storia della cultura al Centro Europeo di Emerson College (Boston) al castello di Well (Olanda), centro del quale è direttore esecutivo dal 1992. Il suo campo di studio è storia dell’architettura e cultura visiva veneta, in modo specifico del Settecento, temi sui quali ha pubblicato vari saggi e curato una mostra internazionale ad Amsterdam (1990). Dulcia Meijers fa parte della commissione di redazione del peer-reviewed  periodico Nederlands Kunsthistorisch Jaarboek (Annuario di Storia dell’Arte Neerlandese).

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Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca

GIANMARIO GUIDARELLI

Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca


Venerdì 20 agosto ore 18.00

Magnifica Comunità di Cadore –  Pieve di Cadore 

La conferenza intende dare atto delle attività del progetto scientifico “Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca”, diretto da Gianmario Guidarelli. Il progetto (www.chiesedivenezia.eu) è nato nel 2010 e dal 2017 è promosso dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e sostenuto da Save Venice Inc. “Chiese di Venezia” consiste in un programma pluriennale di convegni pluridisciplinari, focalizzati di volta in volta su una chiesa veneziana e pensati insieme ad un comitato scientifico internazionale e multidisciplinare. In questo modo si intende favorire il concorso di diverse discipline per la comprensione di fenomeni e dinamiche complesse di cui le chiese veneziane, nella loro articolata realtà e nel loro multiforme significato, sono state per secoli elementi catalizzatori. Oltre ad affrontare in modo innovativo lo studio delle chiese veneziane aprendo “nuove prospettive di ricerca”, il progetto raccoglie anche la sfida di raggiungere un pubblico più vasto rispetto a quello specialistico, di cui gli atti, raccolti in una apposita collana editoriale di Viella editore, costituiscono un importante aspetto. Nel corso della conferenza verrà raccontata l’ormai decennale avventura intellettuale collettiva, che si pone come possibile modello collaborativo di studio degli spazi cultuali, anche al di fuori di Venezia, mettendo in luce alcuni dei più importanti risultati ottenuti grazie a questo innovativo approccio metodologico.

Gianmario Guidarelli architetto, Dottore di Ricerca e Ricercatore in Storia dell’architettura presso l’Università di Padova ha collaborato con diverse università ed enti di ricerca nazionali e internazionali, è stato visiting professor presso la Venice International University e visiting research scholar presso la Duke University. E’ direttore del progetto internazionale “Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca” e codirettore di “Armonie composte. Seminari sul paesaggio monastico” e di “La città medievale. La città dei frati”. Le sue ricerche sono rivolte alla storia dell’architettura, soprattutto religiosa, tra XV e XVII secolo, con particolare attenzione al rapporto tra dinamiche di cantiere, cultura progettuale e liturgia: ha pubblicato tre monografie sulla Scuola Grande di San Rocco (2004), San Pietro di Castello a Venezia (2015) e su Tintoretto e l’architettura (2019).  Ha pubblicato oltre 100 saggi sull’architettura civile e confraternale veneziana, sulla cattedrale di Napoli, sull’uso delle tecnologie digitali per la storia dell’architettura e della città e sull’architettura degli ordini monastici nel Rinascimento.

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Diletto e moralismo nella grande pittura olandese del Seicento

BERNARD AIKEMA

Diletto e moralismo nella grande pittura olandese del Seicento

Mercoledì 18 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

Nella conferenza, verrà data un’introduzione alla grande, “rivoluzionaria” pittura olandese del Seicento, contraddistinta da una grande varietà di nuove tematiche, che documentano aspetti della vita quotidiana. Resi con un’impressionante realismo, questi dipinti pongono diverse questioni. Per quale genere di mercato o committente furono realizzati? Quale è il senso del realismo di scene d’interni di case borghesi, di taverne, di scorci di paesaggio olandese, di nature morte presenti in ogni cucina dell’epoca? Verranno analizzate le opere e i contesti di questa magnifica produzione artistica attraverso l’opera di Johannes Vermeer, Jan Steen, Jacob van Ruijsdael ed altri.

Bernard Aikema
Laureato ad Amsterdam, professore all’Università di Nimega (Olanda) e Lovanio (Belgio), è stato guest professor a Princeton e ad Harvard, ha tenuto conferenze sull’arte veneta in molti paesi europei e nel nord America, è autore di oltre 100 pubblicazioni in inglese e italiano sulla pittura e il disegno veneziani. I metodi di ricerca spaziano dalla filologia all’iconologia, alla storia sociale dell’arte. E’ stato ideatore e co-curatore di mostre che si sono tenute alla Fondazione Cini, ad Amsterdam e a New York. Nel ’99 a Venezia a Palazzo Grassi cura “Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord”; a Roma nel 2010, alla Galleria Borghese la mostra “Lucas Cranach. L’altro Rinascimento”; a Verona al Palazzo della Gran Guardia “Paolo Veronese, l’illusione della realtà” (2014). Nel 2017  ha curato la mostra per Palazzo Ducale “Jheronimus Bosch e Venezia” ed è stato supervisore  dell’esposizione “Tiziano, Tintoretto, Veronese”, allestita al  Museo Puskin di Mosca. Nel 2018 ha curato a Palazzo Reale di Milano “Albrecht Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”. Dirige progetti di ricerca internazionali ed è membro dell’Ateneo Veneto e dell’Accademia Europea; è Cavaliere all’Ordine del merito della Repubblica Italiana.

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Le “poesie” di Tiziano: una mostra e un libro

BERNARD AIKEMA E THOMAS DALLA COSTA

Le “poesie” di Tiziano: la mostra della National Gallery di Londra e il libro sul “Venere e Adone”.
Bernard Aikema ne parla con Thomas Dalla Costa

Martedì 17 agosto ore 18.00
Sala Cultura Don Pietro Alverà – Cortina d’Ampezzo

La mostra della National Gallery Titian. Love, Desire, Death, che ha chiuso i battenti lo scorso 21 gennaio, ha riunito per la prima volta in oltre 400 anni la serie di dipinti a soggetto mitologico realizzati da Tiziano per Filippo d’Asburgo (1527-1598) noti come “poesie”. Si tratta di Danae (Londra, Apsley House, Wellington Collection), Venere e Adone (Madrid, Museo del Prado), Perseo e Andromeda (Londra, Wallace Collection), Diana e Atteone e Diana e Callisto (Londra, National Gallery, e Edimburgo, National Galleries of Scotland), e del Ratto d’Europa (Boston, Steward Gardner Museum). Eseguiti tra il 1551 circa e il 1562, i dipinti rappresentano uno degli apici della carriera di Tiziano, nonché una delle serie più influenti della pittura europea. In particolare quello di Venere e Adone è uno dei soggetti più indagati da Tiziano, che ne produsse molte versioni durante la sua carriera, e uno dei amati dagli artisti contemporanei ma anche di epoche successive, fino al Novecento. Un libro recentemente pubblicato con il patrocinio della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore (“Venere e Adone” di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l’Europa, Marsilio 2019) analizza gli aspetti, culturali, sociali, e artistici che contribuirono all’enorme successo di questa iconografia. In questo incontro Bernard Aikema discuterà questi due affascinanti argomenti con Thomas Dalla Costa, autore del volume e assistente curatore della mostra londinese.

Thomas Dalla Costa
Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca nel 2012 presso l’Università di Verona discutendo una tesi che indagava l’organizzazione e i processi operativi della bottega di Paolo Veronese, Thomas Dalla Costa è stato ricercatore e assistente curatore per la mostra “Paolo Veronese. L’illusione della realtà” (Verona, 2014). Nel 2017 ha curato, insieme a Viktoria Markova, la mostra “Venezia Rinascimento: Tiziano, Tintoretto, Veronese” (Mosca, Museo Statale delle Belle Arti “A.S. Puškin”). Autore del volume “Venere e Adone” di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l’Europa (Marsilio, 2019), tra 2019 e 2020 è stato Harry M. Weinrebe Curatorial Fellow alla National Gallery di Londra, dove è stato assistente curatore per la mostra “Titian. Love, Desire, Death”. Il suo principale interesse di ricerca riguarda il processo creativo degli artisti e il ruolo centrale del disegno all’interno delle botteghe rinascimentali veneziane. Ha pubblicato diversi articoli e saggi scientifici dedicati a questo argomento, oltre ad aver contribuito a diverse esposizioni internazionali. Da ormai diversi anni, Thomas Dalla Costa collabora con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.

Bernard Aikema
Laureato ad Amsterdam, professore all’Università di Nimega (Olanda) e Lovanio (Belgio), è stato guest professor a Princeton e ad Harvard, ha tenuto conferenze sull’arte veneta in molti paesi europei e nel nord America, è autore di oltre 100 pubblicazioni in inglese e italiano sulla pittura e il disegno veneziani. I metodi di ricerca spaziano dalla filologia all’iconologia, alla storia sociale dell’arte. E’ stato ideatore e co-curatore di mostre che si sono tenute alla Fondazione Cini, ad Amsterdam e a New York. Nel ’99 a Venezia a Palazzo Grassi cura “Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord”; a Roma nel 2010, alla Galleria Borghese la mostra “Lucas Cranach. L’altro Rinascimento”; a Verona al Palazzo della Gran Guardia “Paolo Veronese, l’illusione della realtà” (2014). Nel 2017  ha curato la mostra per Palazzo Ducale “Jheronimus Bosch e Venezia” ed è stato supervisore  dell’esposizione “Tiziano, Tintoretto, Veronese”, allestita al  Museo Puskin di Mosca. Nel 2018 ha curato a Palazzo Reale di Milano “Albrecht Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”. Dirige progetti di ricerca internazionali ed è membro dell’Ateneo Veneto e dell’Accademia Europea; è Cavaliere all’Ordine del merito della Repubblica Italiana.

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Concerto “Romanticismo” - QUINTETTO DOLOMITI SYMPHONIA

QUINTETTO DOLOMITI SYMPHONIA

Concerto “Romanticismo”
Musiche di Schumann e Brahms

Sabato 14 agosto ore 21.00
Auditorium Cos.mo Pieve di Cadore

Un concerto assolutamente unico con l’esecuzione di due quintetti, uno di R. Schumann ed uno di J. Brahms, rari da ascoltarsi e che segnano il grande contributo alla musica romantica in una formazione complessa ma ideale per l’espressività di questo periodo stilistico.

Miriam Dal Don e Mattia Tonon, Violini
Luca Volpato, Viola
Andrea Bellato, Violoncello
Silvia Tessari, Pianoforte

Esecutori eccellenti, tutti attivi in campo concertistico internazionale da molti anni, docenti di Conservatorio e Liceo Musicale, titolari di Masterclass e prime parti in orchestre importanti.

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Stabat Mater - Concerto di DOLOMITI SYMPHONIA ORCHESTRA

DOLOMITI SYMPHONIA ORCHESTRA

G.B. Pergolesi, Stabat Mater
Concerto per soprano, contralto e orchestra

Giovedì 12 agosto ore 21.00
Chiesa parrocchiale – San Pietro di Cadore

Lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi è uno dei più conosciuti ed eseguiti brani di musica sacra. Scritto da Giovan Battista Pergolesi, attivo a Napoli nel 1700 e morto alla sola età di 26 anni, lo Stabat Mater è pieno di una intensa spiritualità dovuta al testo che è sottolineato in modo originale ed unico dalla musica del compositore.

DOLOMITI SYMPHONIA nasce nel 1985, in occasione dell’anno Europeo della Musica. Ha al suo attivo più di 500 concerti eseguiti in Italia, Ungheria, Slovenia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera. Ha collaborato con solisti quali A. Dell’Oste, E. Caroli, C. Mansutti, G. Stevanato, M. G. Ferrari, P. N. Masi, G. Carmignola ed è stata diretta da maestri come M. Pradella, K. Topilow, U. Benedetti Michelangeli, R. Selitrenny. Alcuni appuntamenti di particolare interesse caratterizzano la sua attività: la stagioni concertistiche in provincia, il concerto a Belluno per S. Martino in Cattedrale (giunto alla XXIIa edizione) ed i concerti nei luoghi più suggestivi delle Dolomiti. Ha eseguito al Festival Niederosterreich in Austria prime esecuzioni di compositori moderni e più recentemente le prime esecuzioni di alcune composizioni sacre del boemo Faulhaber.

ROBERTA MAJONI, Soprano.
Diplomatasi brillantemente presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto sotto la guida del M° Adriano Tomaello, ha svolto attività concertistica collaborando con diversi cori del Veneto, in particolare con l’Athestis Chorus in numerosi produzioni e con importanti orchestre quali la Rai di Torino, l’Orchestra Sinfonica Arturo Toscanini di Parma, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, la Mahler Chamber Orchestra, i Munkner Philarmoniker, sotto la direzione di F.M. Bressan, P. Maag, J. Tate, E. Inbal, C. Abbado, C. Tielemann, C. Hogwood.
In qualità di solista ha cantato in Italia e all’estero nella Grande Messa KV 427, nella Spatzen Messe e nel Requiem di Mozart, nel Gloria e nel Magnificat di Vivaldi, nel Te Deum di Charpentier, nello Stabat Mater di Pergolesi, nella Messa in Sol maggiore di Schubert e in prime esecuzioni di compositori contemporanei.
Ha eseguito cantate del ‘700 in trio con Sergio Balestracci e sotto la sua direzione lo Stabat Mater di Pergolesi. Ha partecipato a diversi concerti in Carinzia. In campo operistico ha debuttato al Teatro Comunale di Belluno nell’opera “Così fan tutte” di Mozart (Fiordiligi), Flaminia ne “Il mondo della luna” di Galuppi nell’omonimo Festival a Venezia, Eugenia nel “Filosofo di campagna “ dello stesso compositore, Berta nel “Barbiere di Siviglia” di Rossini a Belluno, Udine e Prato, Giannetta nell’Elisir d’amore” di Donizetti al Teatro Metastasio di Prato. Nel 2006 ha inciso come solista il Magnificat in Re Maggiore di J.S. Bach e il Lauda Sion di F.Mendelsshon. E’ docente di Canto presso il Liceo Musicale di Belluno

EUGENIA ZUIN, Contralto
Consegue il Diploma di canto presso il Conservatorio di musica ‘Benedetto Marcello’ di Venezia nel 2005 sotto la guida della M° Elena De Martin.
Prosegue la sua formazione con Sherman Lowe, Francesca Scaini, Gianluca Belfiori Doro, Daniela Battaglia, Camelia Voin.
In qualità di corista, collabora con varie formazioni del Veneto, tra cui il coro Reale corte armonica Caterina Cornaro, (M° R. Zarpellon), I Solisti della Cappella Marciana della Basilica di San Marco di Venezia, (M° M. Gemmani), e il Coro Città di Padova (M° D. Zambello).
Fa parte del coro diretto dalla M° Marina Malavasi nell’Ifigenia in Tauride di Galuppi diretta dal M° F. M. Bressan, in prima esecuzione moderna, presso il Teatro Goldoni a Venezia nel settembre 2006, all’interno del Festival galuppiano, I luoghi di Baldassarre.
Con il coro La Stagione Armonica diretto dal M° S. Balestracci collabora frequentemente dal 2006. Con questa formazione partecipa alla Missa Defunctorum di Paisiello diretta dal M° R. Muti presso la Festspielhaus di Salisburgo in occasione della festa della Pentecoste del 2009.
Dal novembre ’06 all’agosto ’07 presta servizio come contralto aggiunto presso il coro del Teatro Lirico di Cagliari, partecipando a tutte le produzioni previste dalla programmazione dell’Ente lirico.
Qui ha modo di lavorare con Maestri come Hogwood (Haydn, Nelson Messe), Anissimov (Poulenc, Secheresses), Bramall (Verdi, Messa da requiem), R. Abbado (Braumfels, Die Vögel), Fagen (Verdi, Un ballo in maschera), Auguin (Puccini, Manon Lescaut).
In qualità di solista, dal 2005 partecipa a numerosi concerti di musica sacra.
Dal settembre 2009 canta come contralto solista presso la Cappella musicale della Basilica del Santo di Padova, diretto dal M° V. Casarin.

DELIO CASSETTA, Direttore
Dopo il diploma in flauto traverso e una intensa attività concertistica si è dedicato alla prassi esecutiva della musica antica frequentando la Schola Cantorum di Basilea e collaborando con musicisti specializzati in questo campo. Successivamente si diploma in direzione d’orchestra perfezionandosi in Italia e a Vienna con Carl Österreicher. Ha seguito inoltre i corsi di fenomenologia musicale con S. Celebidache. Attivo da oltre 30 anni, ha al suo attivo oltre mille concerti come flautista e direttore d’orchestra, oltre che in tutta Italia, in Europa, Stati Uniti, Messico. E’ direttore principale di Dolomiti Symphonia Orchestra di Belluno e ha diretto inoltre la Filarmonia Veneta, L’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Città di Ferrara, l’Orchestra Sinfonica di Pescara, l’Orchestra da Camera del Lazio, l’Orchestra Benedetto Marcello di Teramo, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, la Filarmonica di Minsk, l’Orchestra e il Coro della Filarmonica di Iasi, l’Orchestra e il Coro della Filarmonica di Timisoara, l’Orchestra Sinfonica di Craiova, l’Orchestra Sinfonica di Pecs, la Budapest Chamber Symphony, l’Orchestra Sinfonica di Pazardjik Bulgaria, l’Orchestra Sinfonica del Festival di Brekenridge in Colorado (USA), l’Orchestra di Opera Altra Prato, l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, l’Orchestra Classic Chamber Players di New York.

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Venezia e Anversa. Due metropoli artistiche a confronto

BERNARD AIKEMA

Venezia e Anversa. Due metropoli artistiche a confronto

Giovedì 12 agosto ore 17.30
Hotel Victoria – Cortina d’Ampezzo

Una delle questioni fondamentali che torna sempre nella storia delle arti riguarda il modo nel quale uno stile artistico esprime o meno l’identità “nazionale” di un territorio. Limitandoci all’arte della pittura, analizziamo questo problema tramite un confronto delle due metropoli più importanti per l’arte dell’Europa cinquecentesca: Venezia e Anversa. Vedremo come le maniere artistiche dei due centri hanno delle radici formali complesse e che all’epoca l’idea di una scuola pittorica “nazionale” o “regionale” praticamente non esisteva. Il concetto della “scuola pittorica” ha origine nel Seicento, ma senza quelle connotazioni “nazionalistiche”, che diventavano qualificanti solo nella storiografia ottocentesca, per diventare altamente problematiche nel secolo scorso. Illustriamo questo percorso con opere dei massimi pittori di Venezia ed Anversa dell’epoca, fra cui Tiziano, Lorenzo Lotto, Pieter Brueghel, Rubens, Rembrandt ed altri.

Bernard Aikema
Laureato ad Amsterdam, professore all’Università di Nimega (Olanda) e Lovanio (Belgio), è stato guest professor a Princeton e ad Harvard, ha tenuto conferenze sull’arte veneta in molti paesi europei e nel nord America, è autore di oltre 100 pubblicazioni in inglese e italiano sulla pittura e il disegno veneziani. I metodi di ricerca spaziano dalla filologia all’iconologia, alla storia sociale dell’arte. E’ stato ideatore e co-curatore di mostre che si sono tenute alla Fondazione Cini, ad Amsterdam e a New York. Nel ’99 a Venezia a Palazzo Grassi cura “Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord”; a Roma nel 2010, alla Galleria Borghese la mostra “Lucas Cranach. L’altro Rinascimento”; a Verona al Palazzo della Gran Guardia “Paolo Veronese, l’illusione della realtà” (2014). Nel 2017  ha curato la mostra per Palazzo Ducale “Jheronimus Bosch e Venezia” ed è stato supervisore  dell’esposizione “Tiziano, Tintoretto, Veronese”, allestita al  Museo Puskin di Mosca. Nel 2018 ha curato a Palazzo Reale di Milano “Albrecht Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”. Dirige progetti di ricerca internazionali ed è membro dell’Ateneo Veneto e dell’Accademia Europea; è Cavaliere all’Ordine del merito della Repubblica Italiana.

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Stabat Mater - Concerto di DOLOMITI SYMPHONIA ORCHESTRA

DOLOMITI SYMPHONIA ORCHESTRA

G.B. Pergolesi, Stabat Mater
Concerto per soprano, contralto e orchestra

Mercoledì 11 agosto ore 21.00
Chiesa di S. Luca Evangelista – Padola di Comelico Superiore

Lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi è uno dei più conosciuti ed eseguiti brani di musica sacra. Scritto da Giovan Battista Pergolesi, attivo a Napoli nel 1700 e morto alla sola età di 26 anni, lo Stabat Mater è pieno di una intensa spiritualità dovuta al testo che è sottolineato in modo originale ed unico dalla musica del compositore.

DOLOMITI SYMPHONIA nasce nel 1985, in occasione dell’anno Europeo della Musica. Ha al suo attivo più di 500 concerti eseguiti in Italia, Ungheria, Slovenia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera. Ha collaborato con solisti quali A. Dell’Oste, E. Caroli, C. Mansutti, G. Stevanato, M. G. Ferrari, P. N. Masi, G. Carmignola ed è stata diretta da maestri come M. Pradella, K. Topilow, U. Benedetti Michelangeli, R. Selitrenny. Alcuni appuntamenti di particolare interesse caratterizzano la sua attività: la stagioni concertistiche in provincia, il concerto a Belluno per S. Martino in Cattedrale (giunto alla XXIIa edizione) ed i concerti nei luoghi più suggestivi delle Dolomiti. Ha eseguito al Festival Niederosterreich in Austria prime esecuzioni di compositori moderni e più recentemente le prime esecuzioni di alcune composizioni sacre del boemo Faulhaber.

ROBERTA MAJONI, Soprano.
Diplomatasi brillantemente presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto sotto la guida del M° Adriano Tomaello, ha svolto attività concertistica collaborando con diversi cori del Veneto, in particolare con l’Athestis Chorus in numerosi produzioni e con importanti orchestre quali la Rai di Torino, l’Orchestra Sinfonica Arturo Toscanini di Parma, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, la Mahler Chamber Orchestra, i Munkner Philarmoniker, sotto la direzione di F.M. Bressan, P. Maag, J. Tate, E. Inbal, C. Abbado, C. Tielemann, C. Hogwood.
In qualità di solista ha cantato in Italia e all’estero nella Grande Messa KV 427, nella Spatzen Messe e nel Requiem di Mozart, nel Gloria e nel Magnificat di Vivaldi, nel Te Deum di Charpentier, nello Stabat Mater di Pergolesi, nella Messa in Sol maggiore di Schubert e in prime esecuzioni di compositori contemporanei.
Ha eseguito cantate del ‘700 in trio con Sergio Balestracci e sotto la sua direzione lo Stabat Mater di Pergolesi. Ha partecipato a diversi concerti in Carinzia. In campo operistico ha debuttato al Teatro Comunale di Belluno nell’opera “Così fan tutte” di Mozart (Fiordiligi), Flaminia ne “Il mondo della luna” di Galuppi nell’omonimo Festival a Venezia, Eugenia nel “Filosofo di campagna “ dello stesso compositore, Berta nel “Barbiere di Siviglia” di Rossini a Belluno, Udine e Prato, Giannetta nell’Elisir d’amore” di Donizetti al Teatro Metastasio di Prato. Nel 2006 ha inciso come solista il Magnificat in Re Maggiore di J.S. Bach e il Lauda Sion di F.Mendelsshon. E’ docente di Canto presso il Liceo Musicale di Belluno

EUGENIA ZUIN, Contralto
Consegue il Diploma di canto presso il Conservatorio di musica ‘Benedetto Marcello’ di Venezia nel 2005 sotto la guida della M° Elena De Martin.
Prosegue la sua formazione con Sherman Lowe, Francesca Scaini, Gianluca Belfiori Doro, Daniela Battaglia, Camelia Voin.
In qualità di corista, collabora con varie formazioni del Veneto, tra cui il coro Reale corte armonica Caterina Cornaro, (M° R. Zarpellon), I Solisti della Cappella Marciana della Basilica di San Marco di Venezia, (M° M. Gemmani), e il Coro Città di Padova (M° D. Zambello).
Fa parte del coro diretto dalla M° Marina Malavasi nell’Ifigenia in Tauride di Galuppi diretta dal M° F. M. Bressan, in prima esecuzione moderna, presso il Teatro Goldoni a Venezia nel settembre 2006, all’interno del Festival galuppiano, I luoghi di Baldassarre.
Con il coro La Stagione Armonica diretto dal M° S. Balestracci collabora frequentemente dal 2006. Con questa formazione partecipa alla Missa Defunctorum di Paisiello diretta dal M° R. Muti presso la Festspielhaus di Salisburgo in occasione della festa della Pentecoste del 2009.
Dal novembre ’06 all’agosto ’07 presta servizio come contralto aggiunto presso il coro del Teatro Lirico di Cagliari, partecipando a tutte le produzioni previste dalla programmazione dell’Ente lirico.
Qui ha modo di lavorare con Maestri come Hogwood (Haydn, Nelson Messe), Anissimov (Poulenc, Secheresses), Bramall (Verdi, Messa da requiem), R. Abbado (Braumfels, Die Vögel), Fagen (Verdi, Un ballo in maschera), Auguin (Puccini, Manon Lescaut).
In qualità di solista, dal 2005 partecipa a numerosi concerti di musica sacra.
Dal settembre 2009 canta come contralto solista presso la Cappella musicale della Basilica del Santo di Padova, diretto dal M° V. Casarin.

DELIO CASSETTA, Direttore
Dopo il diploma in flauto traverso e una intensa attività concertistica si è dedicato alla prassi esecutiva della musica antica frequentando la Schola Cantorum di Basilea e collaborando con musicisti specializzati in questo campo. Successivamente si diploma in direzione d’orchestra perfezionandosi in Italia e a Vienna con Carl Österreicher. Ha seguito inoltre i corsi di fenomenologia musicale con S. Celebidache. Attivo da oltre 30 anni, ha al suo attivo oltre mille concerti come flautista e direttore d’orchestra, oltre che in tutta Italia, in Europa, Stati Uniti, Messico. E’ direttore principale di Dolomiti Symphonia Orchestra di Belluno e ha diretto inoltre la Filarmonia Veneta, L’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Città di Ferrara, l’Orchestra Sinfonica di Pescara, l’Orchestra da Camera del Lazio, l’Orchestra Benedetto Marcello di Teramo, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, la Filarmonica di Minsk, l’Orchestra e il Coro della Filarmonica di Iasi, l’Orchestra e il Coro della Filarmonica di Timisoara, l’Orchestra Sinfonica di Craiova, l’Orchestra Sinfonica di Pecs, la Budapest Chamber Symphony, l’Orchestra Sinfonica di Pazardjik Bulgaria, l’Orchestra Sinfonica del Festival di Brekenridge in Colorado (USA), l’Orchestra di Opera Altra Prato, l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, l’Orchestra Classic Chamber Players di New York.

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