STEFANIA MASON
Paolo Veronese e i suoi committenti: presenze discrete, celebrative, criptate
Martedì 24 giugno 2025 ore 18.30
Teatro Accademico – Castelfranco Veneto
Di fronte ai dipinti di Paolo Veronese ammiriamo la raffinatezza della composizione, la qualità dei colori, l’eleganza dei personaggi, il soggetto raffigurato, ma non sempre ci chiediamo a chi si deve quella particolare scelta del tema e quale personalità vi stia dietro. La lista delle tipologie dei committenti del pittore, nell’estensione geografica che va dalla città natale a quella di adozione, Venezia, dove si trasferisce definitivamente nel 1555, sarebbe molto lunga, poiché nessuno sembra sfuggire al fascino dell’inventiva e della tavolozza di Paolo, che si tratti di un dipinto devozionale da collocare su un altare o nel refettorio del proprio convento, di eternare la propria effigie in un ritratto, di comparire sotto mentite spoglie sulle pareti della propria confraternita. In questa occasione si cercherà di osservare e valutare in che modo i donatori (nobili, ricchi cittadini, mercanti o priori) compaiono come ritratti o si celano sotto i loro santi omonimi o gli stemmi della propria casata nei dipinti da loro commissionati, e pagati, e discernere quanto si deve al pittore e quanto alla volontà dei committenti il loro apparire e come apparire.
STEFANIA MASON è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.
I suoi studi, rivolti soprattutto all’arte veneta del Rinascimento e alla storia del collezionismo, hanno portato a numerose pubblicazioni, alla cura di mostre in Italia e in Europa e a collaborazioni con importanti istituzioni come il Getty Research Institute di Los Angeles e all’INHA di Parigi.
È presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.
SCARICA LA SCHEDA IN FORMATO PDF