Tiziano a Pieve di Cadore
Anno 2023
Pagine 208
Tiziano a Pieve di Cadore. La Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea. Storia, restauro, significato, a cura di Stefania Mason
La Fondazione Centro studi Tiziano e Cadore ha voluto celebrare la ricorrenza dei vent’anni della sua costituzione con un dono alla comunità: il restauro dell’opera del suo più illustre concittadino, conservata nella chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente a Pieve di Cadore, realizzata per la cappella di famiglia, dove Tiziano è presente con il proprio autoritratto, dal valore quasi di firma.
Il dipinto si trovava ormai in condizioni di degrado inaccettabili, danneggiato da un tentativo di furto e da un furto vero e proprio, manomesso dai reiterati restauri e alterato per le abrasioni provocate dalle puliture con la soda, l’ossidazione delle vernici e l’accumulo di strati di sporco e fumo.
Sull’opera mancava una campagna diagnostica completa per indagarne i materiali pittorici, la tecnica artistica e il modus operandi del maestro. In occasione del restauro, affidato alla perizia di Francesca Faleschini, la tela è stata sottoposta a una serie di analisi con tecniche di imaging (visibile, ultravioletto, infrarosso e raggi x), e con il prelievo di tre campioni in aree particolarmente complesse per investigare i pigmenti e la stratigrafia tizianesca. Dai risultati è emersa la tipica e vigorosa pennellata tizianesca, stesa sopra un underdrawing a carboncino, con alcuni pentimenti nel drappo retrostante, nell’autoritratto e in particolare nella figura di sant’Andrea, aprendo qualche interrogativo sulle modifiche subite da questo personaggio.
Dall’invisibile al visibile, passando per il sottostante, a partire dalla relazione sui risultati del restauro e dai dati forniti dalla diagnostica preliminare, il volume affronta il tema della genesi e dell’esecuzione dell’opera realizzata da Tiziano per la cappella di famiglia, nella quale desiderava essere sepolto, probabilmente in prossimità della morte del fratello Francesco, all’inizio del 1560; ricostruisce idealmente la chiesa vecchia di Pieve, distrutta nel 1761, come appariva agli occhi dell’artista e analizza il dipinto votivo nel contesto della carriera tizianesca, con le sue fonti di ispirazione e le sue implicazioni di stretta devozione familiare. fornendo elementi importanti per una nuova lettura storico-artistica.
Un importante contributo per la comprensione dell’opera è offerto infine dall’antologia, per la prima volta completa, della storiografia sul dipinto, dalla prima menzione del 1604 ai giorni nostri, che ha permesso di riverificare i documenti successivi alla sua installazione nella chiesa e ritesserne le vicende storiografiche e critiche, dalla problematica della datazione alla questione relativa all’autografia.
SOMMARIO
Storia e significato.
A cura di Stefania Mason
Stefania Mason
Dentro il “lascito” di Tiziano a Pieve di Cadore: una premessa
Enrico Maria Dal Pozzolo
La tela votiva di Tiziano a Pieve di Cadore: dall’idea alla trasformazione
Elisa Bonaiuti
La storiografia e la critica
Alessandra Cusinato
Tiziano e la sua chiesa
Restauro
Nicole de Manincor
Storia conservativa e nuove indagini diagnostiche
Francesco Rizzi e Stefania Pellizzaro
Indagini stratigrafiche
Francesca Faleschini
Il restauro svelato
Antologia critica
a cura di Elisa Bonaiuti
BIBLIOGRAFIA E REFERENZE FOTOGRAFICHE