TOMMASO BRUGIN

Proiezione Film “TITIANUS. Storia di un film non-finito” 

Sabato 24 luglio ore 21.00
Auditorium Cos.Mo – Pieve di Cadore 

 

Nel 2016 la Regione Veneto indice il bando giovani Fotogrammi Veneti: i giovani raccontano per valorizzare la creatività e i talenti dei giovani in relazione alle professioni legate alle arti visive, alla musica e alla multimedialità, come risposta allo spettro della disoccupazione e per la costruzione di percorsi di autonomi.
Il bando mira a selezionare progetti rivolti ai giovani e costruiti attraverso una rete attiva di partner avente come capofila un comune, un istituto scolastico superiore, o una università del Veneto. Il Comune di Pieve di Cadore, attraverso l’allora Assessore alla Cultura, Maria Giovanna Coletti – su invito del giovane regista Tommaso Brugin – accetta di divenire partner capofila del suo progetto.
Usando lo strumento multimediale come “voce narrante”, il progetto deve rappresentare dei laboratori dove sviluppare competenze specifiche e professionalizzanti (musica, arti visive, fotografia, arti e mestieri della tradizione locale, etc.), far emergere il talento artistico, creare opportunità occupazionali, educare al volontariato e alla cittadinanza attiva, salvaguardare l’ambiente, tenere vive le tradizioni storico-culturali, promuovere le bellezze paesaggistiche della Regione del Veneto.
Tommaso Brugin realizza con la sua troupe il docu-film Proiezione Film “TITIANUS. Storia di un film non-finito, un film documentario sul pittore Tiziano Vecellio, con particolare attenzione alla sua giovinezza e alle sue origini cadorine. Un racconto della vita di Tiziano con uno sguardo volto anche alla sua sfera più privata. Un’indagine dei legami profondi che questo veneziano d’adozione ha avuto per tutta la sua esistenza con la sua terra d’origine. Una delicata suggestione che mette in relazione la sorprendente capacità di plasmare la luce nei suoi dipinti e gli straordinari paesaggi che fin dall’infanzia egli teneva nel cuore.
Trama: Matteo Tremon, regista di una televisione locale, scompare mentre sta preparando il suo film di debutto su Tiziano Vecellio.  Interviste, materiali d’archivio, fuori-onda rubati, tutto serve a comporre il mosaico della storia di Matteo Tremon, regista al debutto che, inspiegabilmente, abbandona il film d’esordio sul pittore Tiziano Vecellio. Lo spettatore, tramite la telecamera di Emme, uno stagista messo dalla produzione per realizzare il making off del film, scoprirà come lo studio dell’artista veneziano per la preparazione del film sarà di ispirazione per una svolta decisiva della vita di Matteo.
Attraverso interviste a docenti ed esperti, ricostruzioni storiche di alcuni episodi della vita di Tiziano e con un ricco contributo evocativo e iconografico dei luoghi in cui ha vissuto, viene offerto un fresco ritratto di uno tra i più significativi artisti rinascimentali.
Grande rilievo è dato alla ricerca filologica, che si è tradotto in una cura minuziosa degli ambienti, delle musiche e dei costumi veneti dell’epoca per gli episodi di finzione.
I contributi sono stati affidati ai massimi esperti di differenti ambiti culturali. Con ognuno di loro è stata prodotta una video-intervista volta ad analizzare la figura di Tiziano sotto gli aspetti biografici ed artistici.
La ricerca storica si è sviluppata attraverso la ricerca e censimento bibliografico di documenti su Tiziano costituiti da libri, saggi, raccolte e articoli; di materiale di ricostruzione storica del Rinascimento, ovvero costumi e oggetti di scenografia.
Infine sono state realizzate interviste ad esperti della storia e della pittura veneta del XVI secolo.
Il regista ha scelto la forma del mockumentary attingendo alla sua ricerca sulla sottile linea tra realtà e finzione tipica del grottesco, raccontando i preparativi per un film in costume mettendo in scena un finto backstage e immaginando uno stile un po’ “sporco” e alcune scene di improvvisazione per aumentare la sensazione di realismo.
Questa scelta ha permesso di incuriosire lo spettatore, ma soprattutto di soddisfarlo visivamente offrendogli un “puzzle” sparso del film costituito da ricerche in loco, interviste agli attori, laboratori di costumi e location suggestive.
Infine permette di raccontare una storia, quella di Matteo, grazie alla quale posso dare un’interpretazione personale alla vita e alla carriera di Tiziano.
Il film non vuole raccontare la storia del pittore veneziano in modo esaustivo e nozionistico, ma vuole incoraggiare il pubblico ad approfondire la conoscenza di libri e gallerie d’arte, mostrando come anche lo studio dell’antichità possa riservare sorprese e aiutare a conoscere se stessi.

Premi e festival:
Miglior Documentario/Mocumentary – Oniros Film Awards® – New York (USA)
Miglior commedia – RAGFF Venezia
In concorso – White Deer International Film Festival (UK)
Semifinalista – FilmArte Festival – Madrid (SPAGNA)

TOMMASO BRUGIN
Nato a Venezia, dopo gli studi di cinema tra Padova e Parigi, nel 2007 si laurea con una tesi su Tim Burton e il potere dell’immaginazione.
Inizia subito a lavorare come filmmaker per progetti artistici e commerciali, come videoinstallazioni, cortometraggi, spot e documentari, mantenendo aggiornata la sua formazione pratica con diversi corsi e workshop in tutto il paese. Partecipa a produzioni internazionali ed è responsabile delle relazioni estere per AviLab. E’ membro di Associazione Settimo binario.
Affascinato dalla sottile distanza tra fantasia e realtà, cerca di tradurre questa passione nelle sue opere creative e nel linguaggio audiovisivo, scrivendo e filmando storie legate alla sua città natale.
Organizzatore del Dolomiti Film Festival, progetto vincitore del Bando Miur Mic «Buone Pratiche, Rassegne e Festival», nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola 2019/2020. L’iniziativa si è avvalsa in particolare della collaborazione di Aku, Asi, Avilab, Unione Montana Agordina, Comune di Agordo, Comune di Alleghe, Comune di Falcade, PromoFalcade Dolomiti, Istituto Comprensivo di Cencenighe Agordino e Rete eventi – Provincia di Belluno. Vanta inoltre il patrocinio di Ministero della transizione ecologica, Regione Veneto, Arpav, Fondazione Dolomiti Unesco e Cai di Agordo.

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