SEBASTIANO GIORDANO

Bellezza di volti, curiosità di sguardi. La Roma di Raffaello e la Venezia di Tiziano. Rinascimenti rivisitati

Lunedì 7 agosto 2023 ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

Un dialogo per immagini tra due geniali artisti del Rinascimento: l’urbinate Raffaello Sanzio e il cadorino Tiziano Vecellio.
Raffaello muore a soli 37 anni all’apogeo del successo internazionale che l’aveva visto ammiratissimo e attivo come pittore, disegnatore, architetto, sovrintendente alle antichità dell’Urbe, poeta oltre che amabile seduttore di donne fascinose.
L’ideale classico perseguito da Raffaello giunse a suggestioni coloristiche che a volte sembrano preludere gli effetti coloristici di Tiziano.
Tiziano ha una lunga vita ed attiva fino alla fine, inoltre è accompagnato dal successo crescente: è nobilitato col titolo di Conte Palatino. Fu anche nominato Cavaliere dello Speron d’Oro, raggiungendo ampia fama e notevole ricchezza, ottenendo commissioni dai più potenti uomini d’Europa.
Entrambi gli artisti si servirono di un allargato efficiente atelier di vari collaboratori tutti guidati dall’input stilistico del rispettivo Maestro.
Raffaello, il pittore della struggente bellezza trasognata e dolcezza di sfumate vetustà; Tiziano, il pittore delle “poesie” animate di eroi mitologici ed olimpici, il cui dipinto Amor sacro e profano ammaliò a tal punto il ricchissimo banchiere barone Edmond de Rothschild da fargli offrire, nel 1899, l’astronomica cifra di 4 milioni di lire pur d’entrare in possesso del quadro sottraendolo alla celebrata villa romana del principe Paolo Borghese.
Due grandi artisti che hanno generato, in diversa maniera, una tradizione di miti legati alle loro eccezionali biografie di eccelse personalità artistiche.
L’uno e l’altro hanno fortemente influenzato le oscillazioni del gusto nei secoli seguenti e fino ad oggi, suscitando esemplari elogiativi omaggi di fieri sostenitori, sensazionali riappropriazioni, rivitalizzanti consensi, pur non mancando riflessioni critiche storiografiche.

Sebastiano Giordano, dopo gli studi nelle Università “La Sapienza” di Roma e “Federico II” di Napoli, ha svolto ricerche e collaborazioni, tra gli altri, con R. De Maio, M. Guarducci, P. Cellini, M. Marini, M. Fagiolo dell’Arco, G. Saccaro Del Buffa in Battisti. Ha tenuto lezioni e seminari nei programmi culturali dell’Istituto di Studi Filosofici di Napoli, nell’Accademia di Belle Arti di Roma, all’Università di Bologna, a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, alla Sapienza Università di Roma etc. Da quasi trent’anni è collaboratore nella Redazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma. Tra i suoi libri ed articoli storico-artistici: San Giorgio e il drago: riflessioni lungo un percorso d’arte, Roma 2005; A proposito di Daphnis et Chloé, Roma 2006; Una nuova lettura dell’allegorismo cinquecentesco: “Igne Natura Renovatur Integra”, dal chaos alla redenzione in Giulio Romano, Roma 2007; Un’inedita volta affrescata a temi augustei nella Roma rinascimentale di papa Paolo III, Sora 2009; “Non del tuo fai dono al povero ma del suo fai restituzione”: propedeutica ad un’elargizione iconografica a tema filantropico, Bologna 2015; Introduzione alla mirabil esperimentazione mercuriale in chiave iconografica cristiana, Roma 2023.

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