Affinità elettive: Tiziano e Pierluigi Pizzi


Casa di Pier Luigi Pizzi – Venezia – Foto Cristiano Miretti

Nel suo brillante articolo, apparso nella “Repubblica” del 7 giugno 2020, Natalia Aspesi ci ricorda il novantesimo compleanno di Pier Luigi Pizzi, regista e scenografo teatrale di fama mondiale e grande collezionista d’arte, che cadrà il 15 giugno. Il loro dialogo virtuale, anche il maestro si è convertito alla tecnologia e alle videoconferenze in questi mesi di forzata clausura per continuare a progettare mostre e scenografie, avviene nella splendida casa veneziana di Pizzi  sul rio di San Polo. Dove secondo la storia del palazzo avrebbe per un certo periodo abitato Tiziano, tra le migliaia di libri, una scelta di raffinati disegni seicenteschi e rossi vetri muranesi, è ora esposta la quadreria d’arte barocca che vede protagonista San Sebastiano, colpito dalle frecce simboliche della fulmineità di un’altra pandemia, la peste, ma dove non mancano qualche Maddalena in penitenza, temi questi affrontati anche dal pittore cadorino, e un imponente Suicidio di Catone che, quanto a truculenza, non ha nulla da invidiare al Supplizio di Marsia di Tiziano.

Una scelta forte quella di Pizzi, senza indulgenze, che punta sulle voci sole dei protagonisti dei suoi quadri relazionati con lo spazio e con il dibattito luce/ombra, ma che rispecchia pienamente la personalità del collezionista e si ritrova nella scenografia di tante sue opere, dal Macbeth di Verdi all’Orfeo di Monteverdi, al Rinaldo di Haendel, che ci si augura di poter rivedere presto alla Fenice.

In questa straordinaria ed evocativa casa-museo, Pier Luigi Pizzi sembra avvertire il fantasma dell’antico precedente inquilino, artista e imprenditore come lui, e ne è come rassicurato: “Chissà che mi porti buono, Tiziano è morto vecchissimo lavorando sino all’ultimo”.

Buon compleanno, maestro!

Il contributo si deve a Stefania Mason.