Leonardo Cinquecento – Film documentario 

Domenica 14 luglio ore 17.30
Casa Tiziano l’Oratore – Pieve di Cadore    

Pittura, scultura, disegno, letteratura, ingegneria, balistica, scienza, fisica, paesaggistica, geografia, anatomia, medicina, urbanistica. Questi sono alcuni dei temi trattati da Leonardo. Tematiche e spunti non facili da condensare. Il film di Francesco Invernizzi racconta la figura di Leonardo Da Vinci sviluppando l’interesse del genio declinato attraverso le più diverse discipline. Un uomo che ha avuto un “rapporto lungo e travagliato con il mondo” fin da ragazzo, già molto curioso. Leonardo era un attento osservatore di tutto quello che gli stava intorno. Ma essere spettatore non gli bastava. Così è diventato personaggio attivo nella cultura e nella ricerca del mondo.
Da sempre Leonardo utilizza mani e cervello: quegli elementi – la testa, la mano – che vediamo disegnati nei suoi Codici, i quaderni che raccolgono gli “appunti” minuziosi e preziosissimi che l’artista schizzava per studiare. Questo racconto su Leonardo procede sui due livelli di pensiero del personaggio toscano: quello poetico, filosofico e di studio, giungendo a quello del fare, delle realizzazioni delle opere d’arte e delle invenzioni.
Chiave del film è infatti il costante rimando ai giorni nostri, legando le intuizioni, gli studi e le creazioni di Leonardo – anche quelle non riuscite come le costruzioni delle ali di aliante per far volare l’uomo – alle realizzazioni pratiche. Leonardo ha indagato ogni campo: da quello artistico della formazione fiorentina, a quello del mastro della corte di Ludovico il Moro a Milano, dove ha realizzato studi di balistica per difendere le mura del Castello Sforzesco, con l’invenzione di elementi architettonici – dai fossati alle saldature ai passaggi sotterranei – fino alle opere ornamentali straordinarie come la Sala delle Asse, il grande affresco dedicato alla natura, amata da Leonardo. Ha studiato l’acqua nelle sue diverse applicazioni: come strumento di difesa e offesa, come vie di navigazione e finalizzate alla coltivazione. Natura e uomo erano i suoi interessi principali, tanto da studiare una città ideale, sviluppata in verticale, per migliorare le condizioni di vita urbana e di fruizione del contesto, come spiega anche Stefano Boeri mettendo a confronto il suo Bosco Verticale.
Studiosi, direttori di musei e tecnici di settore raccontano gli sviluppi delle opere di Leonardo alternando la produzione artistica, in particolare soffermandosi su capolavori come La Vergine delle Rocce – nelle due versioni esistenti -, l’Annunciazione, la Dama con l’Ermellino, la Belle Ferroniére, il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie la Battaglia di Anghiari, il Cavallo monumentale distrutto nel 1499 con l’invasione dei francesi a Milano e, naturalmente, la Gioconda.
Uno scienziato che ha rivoluzionato la conoscenza: nella pittura e nei disegni applica gli studi di fisiognomica, e di gestualità fermando le reazioni di uomini e animali. E dove il disegno è la tecnica base di tutti i suoi progetti. Un altro elemento nella narrazione del film è il continuo rimando alla natura: gli stacchi sui paesaggi toscani, sulle vedute aeree della valle dell’Arno, porta lo spettatore a fare una pausa e pensare “Cosa direbbe oggi Leonardo nel vedere che tante delle sue intuizioni – sviluppate con ossessività e meticolosità come racconta Massimo Cacciari nel suo intervento – sono, di fatto, state realizzate?”


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