Il prezioso contributo del Comelico e del Cadore alla nascita della Vespa 



IL PREZIOSO CONTRIBUTO DEL COMELICO E DEL CADORE ALLA NASCITA DELLA VESPA
PAOLO ZANON
Domenica 6 agosto 2017 ore 10.30
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Paolo Zanon, veneto, nato a Portogruaro il 9 maggio del 1970, Paolo Zanon è un appassionato della Vespa, difficile da incasellare e circoscrivere in un unico termine. Oggi Zanon è conosciuto come lo storico della Vespa, ma prima di giungere a questo approccio ha conosciuto per più di vent’anni l’ebrezza del collezionista. Esaurito l’impulso del raccoglitore, 10 anni fa inizia un profondo e meticoloso lavoro di ricerca con l’intento di svelare la parte più nascosta della storia della Vespa.

Visita molte famiglie precedentemente collegate alla Piaggio ma anche diversi archivi privati e archivi di stato, studiando ed incrociando così migliaia di lettere intercorse tra i protagonisti di allora: un insieme di documenti volti a tracciare in modo dettagliato il passato del celebre scooter. Zanon diviene in seguito anche consulente della fondazione Piaggio dove non mancherà anche in questo contesto di apportare un prezioso contributo. Collabora con più riviste del settore ed è autore di tre significative pubblicazioni dello sviluppo complessivo di più di 1000 pagine. Tre opere le cui recensioni non lasciano dubbi sui contenuti, e sull’autorevolezza di questo storico che continua tuttavia a definirsi più semplicemente come un più umile archeologo della Vespa.

La paternità progettuale della Vespa viene giustamente riconosciuta al geniale ing. Corradino d’Ascanio, una figura ampiamente ricordata nella bibliografia a cui spetta in effetti il merito della maggior parte delle intuizioni destinate a rendere il popolare scooter come il più innovativo mai comparso sulla scena mondiale. D’Ascanio tuttavia si avvaleva a sua volta della collaborazione di altri validi tecnici, ma si sa, alla storia rimangono solo le gesta dei capi progetto, perché i “secondi” se sono tali anche per un soffio sono quasi sempre inevitabilmente destinati all’oblio. Esistono però fortunatamente delle figure che non si accontentano di fermarsi al primo strato della storia, ma che cercano invece come degli archeologi, le tracce delle storie nascoste e di restituire in questo modo al ricordo anche le imprese di chi sarebbe altrimenti destinato al dimenticatoio con risultato la perdita di significativi tasselli presenti in ogni grande storia. “Il prezioso contributo del Comelico e del Cadore alla nascita della Vespa” vedrà l’intervento oltre a Paolo Zanon anche del giornalista Fausto Pettinelli e del rappresentante locale dott. Alvise Giacobbi. L’incontro farà luce sui primi passi dello scooter più famoso del mondo e del ruolo di due tecnici che scesi dalle dolomiti alla fine degli anni ’20 trovarono la loro strada professionale in Toscana. Goffredo De Betta e Antonio Piazza assunti come disegnatori prima alle Officine Galileo di Firenze e poi entrambi nel ’34 presso lo stabilimento Piaggio di Pontedera, capaci e determinati riuscirono presto a ricavarsi il rispetto in azienda. Il loro percorso professionale toccò quindi  l’ambito aeronautico per approdare dopo la guerra nell’entusiasmante progetto Vespa. Per l’occasione sarà allestita una piccola mostra arricchita da pochi pezzi ma molto significativi visibile già dal giorno precedente. A contorno dell’evento, il giorno della conferenza trenta veicoli Piaggio prodotti entro il 1965 ultimo anno di contributo lavorativo dei due cadorini confluiranno nell’intima piazzetta di Pieve di Cadore antistante la Sala della Magnifica per portare il loro saluto in ricordo di chi molti decenni or sono contribuì a dar loro i natali. Uno sciame di antiche ed affascinanti Vespa, si raduneranno garbatamente nella piazza dove giungeranno anche degli Ape e persino una Vespa 400, la piccola vettura utilitaria progettata a Pontedera ma costruita in Francia. Non mancherà nemmeno un raro e pregiatissimo esemplare di Vespa 98, primo modello in assoluto costruito dalla Piaggio nel 1946.

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